Una notizia circolata nei primi giorni dell’epidemia di COVID-19 sollevava l’ipotesi di un possibile aumento del rischio di contrarre l’infezione nei pazienti in trattamento con ACE inibitori e sartani. Nel corso delle settimane successive moltissime società scientifiche si sono espresse sull’argomento, invitando – alla luce dell’assenza di studi clinici sull’uomo – i pazienti a non sospendere le terapie. Il commento di Gianfranco Parati, Direttore dell’UO di Cardiologia dell’Istituto Auxologico Italiano di Milano, secondo il quale gli ACEi/ARB potrebbe perfino avere un ruolo protettivo.
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