
“Mentre la pandemia catalizza l’attenzione medica sul trattamento dei soggetti infetti e sulla prevenzione del contagio, come garantiamo la migliore assistenza ai pazienti con patologie non COVID-19?”. Già ad aprile, a poco più di un mese dall’arrivo dell’epidemia in Italia e in Europa, un articolo di Lisa Rosembaum sul New England Journal of Medicine interrogava sulle possibili conseguenze indirette dell’emergenza COVID-19 per i pazienti con altre patologie (1). Numerosi studi condotti in diversi settori della medicina hanno poi dimostrato come le preoccupazioni della giornalista e cardiologa americana fossero assolutamente fondate, dando luogo a un’intensa domanda di aggiornamento da parte degli operatori sanitari su questi aspetti.
Per questa ragione, già nelle primissime fasi della pandemia il progetto MaCroScopio – osservatorio sulla cronicità della Fondazione Ricerca e Salute in collaborazione con Il Pensiero Scientifico Editore – aveva aperto una sezione del proprio sito finalizzata a raccogliere tutto il materiale relativo al tema della cronicità nell’ambito della pandemia COVID-19 (2). Dopo una prima fase in cui sono state raccolte tutte le ricerche epidemiologiche, le raccomandazioni, le misure regolatorie e le analisi sull’impatto economico e organizzativo nel contesto delle malattie croniche, tuttavia, la sezione è stata rinnovata. La nuova area “Covid-19 e cronicità” raccoglie infatti tutti i documenti relativi agli impatti indiretti del COVID-19 su mortalità e morbilità in generale, sull’impiego delle strutture sanitarie, sull’accesso ai farmaci e alle prestazioni specialistiche e sugli effetti indiretti su specifiche problematiche cliniche.
La sotto-sezione dedicata alle patologie cardiovascolari raccoglie quindi gli studi e i commenti più rilevanti sugli effetti che la pandemia di COVID-19 ha avuto sulla gestione dei pazienti cardiopatici. Sono presenti diversi contributi relativi, ad esempio, al noto problema del calo delle ospedalizzazioni per sindromi coronariche acute – registrato prima in Italia (3) e successivamente in molti altri Paesi (4,5) – e diversi articoli sulla riorganizzazione della rete cardiologica nella fasi acuta e post-acuta dell’emergenza. Perché, come scrivono Ovidio De Filippo, Fabrizio D’Ascenzo e Gaetano Maria Deferrari in un editoriale pubblicato di recente su Heart (6), “l’epidemia di COVID-19 e le conseguenti misure dei governi per contenerla (i cosiddetti “lockdown nazionali”) hanno messo a dura prova il sistema di assistenza cardiovascolare, mettendo in discussione molti presupposti della pratica clinica ordinaria”.
Una situazione, questa, che ha messo a rischio la qualità dell’assistenza ai pazienti cardiopatici in moltissimi Paesi colpiti dalla pandemia. Secondo i risultati di una survey realizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, i servizi cardiovascolari sono stati parzialmente o completamente interrotti in quasi la metà dei Paesi con una diffusione della COVID-19 a livello di comunità, aumentando di fatto la possibilità di un incremento della mortalità cardiovascolare (7). Una corretta informazione su questi temi è quindi fondamentale per far sì che la gestione dell’emergenza non vada a impattare ulteriormente sulla gestione delle altre patologie – come quelle cardiovascolari – per cui esistono protocolli di intervento di comprovata efficacia. O, per usare le parole della Past-President dell’European Society of Cardiology Barbara Casadei, per “continuare a salvare le vite che siamo già in grado di salvare”.
Fabio Ambrosino
Bibliografia
1. Rosenbaum L. The Untold Toll – The Pandemic’s Effects on Patients Without Covid-19. N Engl J Med 2020; 382:2368-2371.
2. Progetto MaCroScopio http://macroscopio.it/ – Sezione “Covid-19 e cronicità”.
3. De Rosa S, Spaccarotella C, Basso C, et al. Reduction of hospitalizations for myocardial infarction in Italy in the COVID-19 era. Eur Heart J 2020; 41(22),: 2083–2088.
4. Mafham et al. COVID-19 pandemic and admission rates for and management of acute coronary syndromes in England. Lancet 2020; 396: 381–388.
5. Solomon MD, McNulty E, Rana JS, et al. The Covid-19 Pandemic and the Incidence of Acute Myocardial Infarction. N Eng J Med 2020; 383:7.
6. De Filippo O, D’Ascenzo F, Deferrari GM. COVID-19 pandemic and infarctions: another call to reorganise our healthcare systems. Heart 2020; 106(23): 1796 – 1787.
7. WHO. Rapid assessment of service delivery for NCDs during the COVID-19 pandemic. Geneva: World Health Organization, 2020.