
Durante la pandemia di COVID-19, diversi studi hanno messo in evidenza una diminuzione del numero di accessi al Pronto Soccorso per infarto miocardico. In Italia, i primi di marzo un’indagine della Società Italiana di Cardiologia (SIC) aveva individuato un calo superiore al 50% dei ricoveri per eventi acuti nella settimana dal 12 al 19 marzo, rispetto alla stessa settimana del 2019. Tuttavia, il trend sembra ora emergere anche in altri Paesi del mondo. Lo dimostra ad esempio uno studio relativo al contesto statunitense, pubblicato ieri sul New England Journal of Medicine.
Gli autori hanno preso in esame i dati del Kaiser Permanente Northern California, che comprende 21 centri medici e 255 cliniche che forniscono assistenza completa per oltre 4,4 milioni di persone in tutta la California del Nord. È emerso che i tassi settimanali di ricovero per infarto miocardico acuto sono diminuiti fino al 48% durante il periodo della pandemia di COVID-19 (l’intervallo di tempo considerato va dal 4 marzo al 14 aprile 2020), dato che si avvicina molto a quello italiano. Dal 1 gennaio al 3 marzo 2020, infatti, considerato il periodo precedente alla pandemia, si sono verificati in totale 1051 ospedalizzazioni, con un’incidenza di 4,1 su 100.000 persone ogni settimana, mentre dall’8 aprile al 14 aprile 2020 se ne sono verificati in totale solo 61, con un’incidenza di 2,1 su 100.000 persone ogni settimana (P<0,001). Le diminuzioni riguardano allo stesso modo i pazienti con NSTEMI e STEMI. Inoltre, la riduzione osservata nel confronto tra il periodo pre-COVID-19 e COVID-19 nel 2020 è stata simile alla riduzione osservata nel confronto tra il periodo COVID-19 nel 2020 con gli stessi periodi settimanali nel 2019. Nei pazienti che si sono presentati in Pronto Soccorso tra il 4 marzo e il 14 aprile 2020 si sono registrate prevalenze minori di una preesistente malattia coronarica, di un precedente infarto miocardico acuto e di un intervento di angioplastica rispetto a quelli andati in ospedale durante il periodo pre-COVID-19. Al contrario, sono risultati simili tra i diversi pazienti le caratteristiche demografiche, i segni vitali al momento dell’accettazione e i livelli di picco della troponina I.
Rebecca De Fiore
Bibliografia
Solomon MD, McNulty EJ, Rana JS, et al. The Covid-19 Pandemic and the Incidence of Acute Myocardial Infarction. New England Journal of Medicine 2020. DOI: 10.1056/NEJMc2015630.