Il 14 ottobre 2022 si è spento Claudio Rapezzi, cardiologo e ricercatore italiano riconosciuto a livello mondiale. Come scritto da Giuseppe Di Pasquale, editor-in-chief del Giornale Italiano di Cardiologia, nel suo ricordo uscito sulle pagine della rivista: “Rapezzi ha spaziato in tutti i campi della cardiologia, iniziando dall’elettrocardiografia rivisitata in chiave moderna, la cardiologia pediatrica, le sindromi coronariche acute, la dissezione aortica, lo scompenso cardiaco, le dislipidemie, per finire con le cardiomiopatie e l’amiloidosi cardiaca per la quale era diventato un opinion leader a livello internazionale. Rapezzi era il vero Professore universitario, il Maestro con un’attitudine non comune per l’insegnamento e la formazione dei giovani che l’adoravano. Nella sua vita professionale è riuscito a coniugare didattica, ricerca e assistenza, dote questa privilegio di pochi. Claudio era consapevole delle sue capacità non comuni ma nello stesso tempo riusciva a mettere a proprio agio le persone con le quali interagiva. La sua superiorità era acclarata e per questo non generava negli altri ansie da competizione. Le sue relazioni ai congressi costituivano l’happening atteso di ogni evento scientifico. Era capace divertendosi e divertendo di parlare di tutto, anche perché di tutto si occupava con competenza, mescolando con la cardiologia i metodi investigativi di Sherlock Holmes, del commissario Maigret e di Nero Wolfe, la semiologia di Umberto Eco, il dipinto della lezione di anatomia di Rembrandt, i maialini di Botero e le canzoni trasgressive di Vasco Rossi”.
In questo breve video, i colleghi e amici Christian Gagliardi, Simone Longhi, Pietro Guaraldi, Giuseppe Di Pasquale, Gianfranco Sinagra, Federico Perfetto, Francesco Cappelli e Fabio Vagnarelli ne ricordano le straordinarie qualità.