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Ticagrelor nella gestione di un paziente con infarto NSTEMI

Intervista a Marco Tubaro By 24 Luglio 2021Febbraio 22nd, 2022No Comments
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Per il secondo episodio della rubrica “Clinical Cases”, Marco Tubaro dell’UO Cardiologia Intensiva ed Interventistica dell’Ospedale San Filippo Neri di Roma descrive il caso di un paziente di 80 anni trattato con ticagrelor dopo una procedura complessa di rivascolarizzazione effettuata in seguito a un infarto miocardico acuto senza sopraslivellamento persistente del tratto ST (NSTEMI).

Come sottolineato da Tubaro, la scelta di utilizzare ticagrelor si è basata sui risultati del trial randomizzato in doppio cieco PEGASUS TIMI 54, il quale aveva valutato l’efficacia di una strategia di duplice antiaggregazione con ticagrelor più aspirina in pazienti con pregresso infarto del miocardio a distanza di almeno un anno dall’evento acuto. Lo studio aveva messo in evidenza come entrambi i dosaggi di ticagrelor presi in esame – 90 e 60 mg bid – fossero efficaci nel ridurre, a 3 anni, l’incidenza dell’endpoint primario, rappresentato da un composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico o ictus, rispetto al placebo.