
Il 7 gennaio di quest’anno un team di cardiochirurghi dell’University of Maryland Medical Center (UMMC) di Baltimora ha sostituito – per la prima volta nella storia – il cuore di un paziente con quello, geneticamente modificato, di un maiale. Nonostante l’uomo sottoposto allo xenotrapianto, un 57enne affetto da una cardiopatia non ischemica associata a uno scompenso cardiaco estremamente grave, sia poi deceduto, l’intervento ha costituito un traguardo molto importante per la cardiologia e la medicina in generale.
Le incognite, tuttavia, restano molte: dalle complicazioni mediche alle problematiche di tipo etico e sociale. Il caso dello xenotrapianto di cuore suino effettuato a Baltimora, con le relative controversie, è stato recentemente affrontato da Fabio Ambrosino in un approfondimento pubblicato dal magazine online Senti chi parla. Con l’aiuto di Cristiano Amarelli, cardiochirurgo del Ospedale Monaldi di Napoli e segretario della Società italiana dei trapianti d’organo e di tessuti (Sito), il giornalista ha analizzato le cause che potrebbero aver determinato il fallimento dell’operazione e ipotizzato dei possibili sviluppi futuri.
Trovate l’approfondimento qui.