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Time is Brain: SWIFT PRIME e REVASCAT confermano l’efficacia della trombectomia in aggiunta alla trombolisi nella cura dell’ictus ischemico acuto

By 4 Agosto 2015No Comments
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L’ictus cerebrale rappresenta la seconda causa di morte da livello mondiale e la terza causa di morte nei paesi industrializzati dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie. Si stima che entro l’anno 2020 la mortalità per ictus sarà duplicata per effetto dell’invecchiamento della popolazione. In Italia, in particolare, l’ictus è responsabile del 10-12%/anno di tutti i decessi ed è la prima causa di disabilità nell’anziano e la seconda di demenza e perdita di autosufficienza. In questo contesto si inseriscono gli studi SWIFT PRIME e REVASCAT, che si sono proposti di valutare l’efficacia e la sicurezza della trombectomia in aggiunta alla terapia trombolitica in pazienti con ictus ischemico secondario ad occlusione intracranica prossimale del circolo anteriore.

L’endpoint primario di entrambi gli studi era costituito dal grado di disabilità a 90 giorni, calcolato sulla base della scala di Rankin modificata e valutato su un campione di 196 pazienti nello SWIFT PRIME (arruolati in 39 centri di 7 paesi) e di 206 pazienti nel REVASCAT (arruolati in 4 centri della Catalogna in Spagna), trattati entro 6-8 ore dall’esordio dei sintomi.

Nel SWIFT PRIME il tasso di riperfusione a fine procedura era dell’88% nel gruppo sottoposto a trombectomia con stent Solitaire™ (n=98). Inoltre, la trombectomia è risultata associata ad una riduzione della disabilità a 90 giorni per ogni grado della scala di Rankin (p<0.001) e ad un tasso di indipendenza funzionale più elevato rispetto al gruppo di controllo (60% vs 35%, p<0.001). Analogamente, nel REVASCAT i pazienti trattati con il dispositivo Solitaire in aggiunta alla terapia medica hanno mostrato un miglioramento significativo nel tasso di recupero funzionale a 90 giorni rispetto ai pazienti sottoposti alla sola terapia medica (43.7% vs 28.2%). In entrambi gli studi non sono state riscontrate differenze tra i due gruppi di trattamento relativamente all’incidenza di sanguinamenti intracranici (0% vs 3%) e alla mortalità (9% vs 12%) a 90 giorni.

Ambedue gli studi sono stati interrotti prematuramente per la provata efficacia della trombectomia con stent Solitaire™ nel determinare una riduzione sostanziale della disabilità nei pazienti con ictus ischemico acuto, purché sottoposti tempestivamente a tale procedura.

time is brain

I risultati dello SWIFT PRIME e del REVASCAT costituiscono un’ulteriore conferma di quanto anticipato dagli studi EXTEND-IA, ESCAPE e MR CLEAN ed aprono la strada ad una rivalutazione delle attuali modalità di trattamento dell’ictus, indicando la necessità di una riorganizzazione dei percorsi di cura dell’ictus affinché vi possano accedere il maggior numero di pazienti. La tempestività del trattamento è determinante ai fini di un buon recupero funzionale ed è pertanto fondamentale che i pazienti possano giungere nel più breve tempo possibile ad una Stroke Unit in grado di garantire anche il trattamento endovascolare.