
Edoxaban è più efficace di warfarin nel trattamento e nella prevenzione del tromboembolismo venoso (TEV) ricorrente nei pazienti con embolia polmonare e disfunzione del ventricolo destro. Sono questi i dati emersi dall’analisi post hoc dello studio Hokusai VTE, pubblicato dalla rivista Lancet Haematol nel numero 3 del 2016.
Un team internazionale di ricercatori coordinato da Marjolein P A Brekelmans del Dipartimento di Medicina Vascolare dell’Academic Medical Center di Amsterdam ha condotto un’analisi post hoc dello studio Hokusai VTE per valutare la ricorrenza di eventi tromboembolici in pazienti con embolia polmonare e disfunzione del ventricolo destro. I ricercatori hanno utilizzato come indicatori per la disfunzione del ventricolo destro in corso di embolia polmonare (EP) il frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico cerebrale (NT-proBNP) e la misura del rapporto tra il ventricolo destro e sinistro alla tomografia assiale computerizzata. Nello studio Hokusai VTE tra gennaio 2010 e ottobre 2012 sono stati arruolati 8292 in 439 centri. Fra gli 8240 che hanno assunto almeno una dose del farmaco in studio, sono stati identificati 3319 pazienti con embolia polmonare e concentrazione di NT-proBNP >500 pg/mL.
In questi pazienti sono state osservate ricorrenze tromboemboliche in 14 (3%) dei 465 pazienti in trattamento con edoxaban e in 30 (6%) dei 507 pazienti in trattamento con warfarin (HR 0,50, 95% IC 0,26-0,94; p=0,033). Nei pazienti con embolia polmonare e rapporto tra ventricoli destro e sinistro ≥ 0,9 sono stati evidenziati eventi di ricorrenza tromboembolica in 11 (3%) dei 414 pazienti in edoxaban vs 20 (5%) dei 427 pazienti in warfarin (HR 0,57, 95% CI 0,27-1,17; p=0,13).
▼ Brekelmans MPA, Ageno W, Beenen LF, Brenner B, Buller HR, Chen CZ, Cohen AT, Grosso MA, Meyer G, Raskob G, Segers A, Vanassche T, Verhamme P, Wells PS, Zhang G, Weitz JI. Recurrent venous thromboembolism in patients with pulmonary embolism and right ventricular dysfunction: a post-hoc analysis of the Hokusai-VTE study. The Lancet Haematology 2016;3(9):e437–e445 DOI: https://doi.org/10.1016/S2352-3026(16)30080-1.