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Sigarette elettroniche e rischio cardiovascolare

By 17 Febbraio 2017Giugno 15th, 2023No Comments
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sigarette elettroniche

Davvero le sigarette elettroniche non provocano danni alla salute? Per rispondere a questa domanda uno studio realizzato presso l’University of California, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista JAMA Cardiology (1), ha analizzato i valori relativi alla salute cardiovascolare di un gruppo di fumatori di e-cigarette. I risultati hanno evidenziato che, rispetto a un gruppo di non fumatori, chi utilizza questi dispositivi mostra una riduzione del tono vagale e un generale sbilanciamento dell’equilibrio simpatovagale verso un predominio del sistema simpatico.

I ricercatori dell’University of California hanno preso in considerazione 23 fumatori abituali di sigaretta elettronica e 19 non fumatori. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a misurazione delle componenti (alta frequenza e bassa frequenza) della variabilità della frequenza cardiaca e di tre parametri (ossidabilità delle lipoproteine a bassa densità, capacità antiossidante/anti-infiammatoria delle lipoproteine ad ala densità e attività dell’enzima paraoxanasi1) indicativi del livello di stress ossidativo. Dai risultati è emerso che nel gruppo di fumatori la componente ad alta frequenza della variabilità della frequenza cardiaca è risultata significativamente ridotta rispetto al gruppo dei non fumatori, un effetto indicativo di un tono vagale inferiore. Nel gruppo di fumatori sono risultati invece aumentati i valori relativi alla componente a bassa frequenza della variabilità della frequenza cardiaca e al rapporto tra componenti ad alta frequenza e bassa frequenza, variazioni rappresentative di un’aumentata attività simpatica. Similmente, per il gruppo di fumatori di sigarette elettroniche è risultato aumentato il livello di ossidabilità delle lipoproteine a bassa densità, mentre non sono emerse differenze significative per quanto riguarda gli altri parametri relativi allo stress ossidativo. “La nicotina stimola il sistema nervoso centrale, quindi non sorprende che le persone che continuano ad assumerla vadano incontro a un iperstimolazione simpatica”, ha detto Joep Perk, portavoce responsabile dell’area della prevenzione cardiovascolare dell’European Society of Cardiology (ESC). “Questa può essere causa di frequenza cardiaca irregolare e di un aumento della pressione sanguigna, con probabili effetti deleteri a lungo termine sulle pareti dei vasi sanguigni”.

Dall’introduzione delle sigarette elettroniche nel 2006, queste sono state al centro di un vero e proprio dilemma di salute pubblica relativo al loro potenziale ruolo nel sostituire le sigarette tradizionali e aiutare i fumatori a combattere la dipendenza dal tabacco. “Le e-cigarette sono uno degli strumenti che abbiamo a disposizione nella terapia sostitutiva della nicotina”, ha continuato Perk, “tuttavia come clinici dovremmo essere cauti nel consigliare un utilizzo maggiore di sostanze stimolanti del sistema nervoso centrale. Altri sistemi per interrompere questa abitudine, come le gomma alla nicotina o i cerotti, prevedono sempre la decisione di ridurre il consumo o di smettere definitivamente. Questo non è sempre vero per le sigarette elettroniche, che in molti casi rappresentano solo una sostituzione della dipendenza da nicotina”. Tuttavia, secondo gli autori dello studio, i risultati ottenuti non permettono di concludere che l’utilizzo delle e-cigarette aumenti il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari gravi. Per indagare questi aspetti sono infatti necessari studi in cui si analizzano i tassi di mortalità di gruppi di persone che hanno fatto uso di questi dispositivi per 10 – 15 anni. “Il punto debole delle ricerche in questo campo è che sono spesso osservazionali, di piccole dimensioni e guardano a parametri indicativi di un danno a livello vascolare, piuttosto che all’incidenza di patologie cardiovascolari”, ha concluso Perk. Eppure, come sottolineato da Aruni Bhatnagar, direttore del Diabetes and Obesity Center dell’University of Louisville, in un editoriale pubblicato su JAMA Cardiology (2), cambiamenti a livello della variabilità della frequenza cardiaca sono predittori affidabili della mortalità cardiovascolare e sono stati considerati un fattore di rischio attendibile per lo sviluppo di patologie cardiovascolari.

Fabio Ambrosino

▼1. Moheimani RS, Bhetraratana M, Yin F, et al. Increased Cardiac Sympathetic Activity and Oxidative Stress in Habitual Electronic Cigarette Users. JAMA Cardiology 2017; doi:10.1001/jamacardio.2016.5303
▼2. Bhatnagar A. Are Electronic Cigarette Users at Increased Risk for Cardiovascular Disease? JAMA Cardiology 2017; doi:10.1001/jamacardio.2016.5550