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Sigarette elettroniche: il punto sul rischio cardiovascolare (e non solo)

A cura di Fabio Ambrosino By 15 Giugno 2023No Comments
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sigarette elettroniche

“Il rischio associato all’uso delle sigarette elettroniche costituisce solo una piccola parte di quello delle sigarette tradizionali. Come affermato e ribadito in precedenza, tuttavia, ciò non significa che il vaping sia privo di rischi, in particolare per le persone che non hanno mai fumato”.

È questo lo statement conclusivo di un rapporto pubblicato a settembre scorso dall’Office for Health Improvement and Disparities del Regno Unito, nel quale sono state valutate le evidenze a oggi disponibili sui rischi associati al vaping e sulla loro percezione da parte della popolazione (1). Il report è stato poi preso in considerazione per la realizzazione di una rassegna pubblicata di recente sul Giornale Italiano di Cardiologia, incentrata in modo specifico sui rischi a livello cardiovascolare (2).

Si tratta di un problema tutt’altro che trascurabile. Studi epidemiologici mostrano che nella popolazione adulta la prevalenza di consumatori di sigarette elettroniche, così come quella di fumatori tradizionali, è in aumento (3). Particolarmente preoccupanti sono i dati riguardanti i giovani, dove questi dispositivi si attestano come il prodotto tabagico più utilizzato, con picchi di prevalenza che si avvicinano al 20% tra gli studenti delle scuole superiori (4). Significativo, poi, è il fatto che molti fumatori finiscono per adottare entrambe le modalità.

Ma a cosa ci si riferisce quando si parla di sigarette elettroniche? E quali sono le principali differenze tra questi dispositivi e le sigarette tradizionali?

Si tratta di dispositivi che attraverso un atomizzatore permettono di trasformare un liquido – il quale funge da veicolo per la nicotina o per altre componenti chimiche – in vapore. Mentre le prime generazioni di sigarette elettroniche non consentivano di ottenere un livello ematico di nicotina paragonabile a quello delle sigarette tradizionali, oggi sono in commercio dispositivi che permettono di raggiungere livelli comparabili o persino superiori.

La principale differenza rispetto al fumo tradizionale non riguarda quindi questa particolare sostanza chimica, ma tutte le altre. “La nicotina è l’elemento che determina la dipendenza, ma non è quello che uccide chi fuma”, ci ha spiegato Stefano Savonitto, cardiologo della Clinica San Martino di Malgrate (LC), tra gli autori della rassegna pubblicata sul Giornale Italiano di Cardiologia. “Le sigarette elettroniche permettono di ottenere la sensazione di piacere legata all’assunzione di nicotina con quantitativi molto inferiori delle sostanze cancerogene del fumo tradizionale, come il benzopirene o il monossido di carbonio”.

Quello riguardante il cancro è però solo uno dei rischi a cui si espone chi ha un’abitudine al fumo: anche gli effetti a livello cardiovascolare sono decisamente rilevanti. Per quanto riguarda quelli associati all’uso di sigarette elettroniche, tuttavia, c’è maggiore incertezza. Se da un lato esistono evidenze di un’associazione tra l’uso di questi dispositivi e, ad esempio, l’incidenza di infarti miocardici (5), dall’altro studi relativi a specifici biomarcatori della salute cardiaca hanno portato a risultati contrastanti.

Dati riguardanti tono simpatico, rigidità vascolare e disfunzione endoteliale, ad esempio, suggeriscono un possibile effetto negativo. “In termini di pressione arteriosa, frequenza cardiaca e assetto lipidico sembrano invece avere un effetto trascurabile – ha sottolineato Savonitto – e non è una cosa da poco. Questo però non significa che si possa dire ai ragazzi che fumare le sigarette elettroniche non fa male, perché è presto per valutare gli effetti a lungo termine. È poi molto difficile effettuare degli studi conclusivi perché si parla di tecnologie che evolvono molto rapidamente. Diciamo che se si parte dalle sigarette tradizionali quelle elettroniche sono sicuramente meglio, ma la cosa migliore è non fumare del tutto”.

Proprio perché associate a un effetto minore sulla salute rispetto a quelle tradizionali, le sigarette elettroniche sono state impiegate e studiate come ausilio per la disassuefazione dal consumo di tabacco. L’efficacia di questo metodo, tuttavia, non è stata dimostrata in modo univoco. Una revisione Cochrane del 2021 ha messo in evidenza come le sigarette elettroniche con nicotina siano in questo più efficaci di quelle senza nicotina, mentre il confronto rispetto alle metodiche tradizionali è caratterizzato da maggiore incertezza (6). In linea con questa conclusione, nel 2022 la Food and Drug Administration ha dichiarato che al momento non esistono prove sufficienti a sostegno dell’utilizzo delle sigarette elettroniche come ausilio per smettere di fumare (7).

Meno dubbi, invece, sull’utilizzo per questo scopo da parte delle donne in gravidanza. “Se una donna fuma la sigaretta elettronica perché dipendente dalla nicotina questa verosimilmente verrà trasmessa anche al feto e al neonato, aumentando il rischio di esiti di salute sfavorevoli per il nascituro”, ha spiegato Savonitto. “Si tratta di un argomento su cui esistono pochi dati e che andrebbe studiato meglio, però è ragionevole concludere che fumare qualsiasi tipo di prodotto tabagico non è una buona idea, né durante la gravidanza né durante il puerperio e l’allattamento”.

Esistono infine anche degli aspetti ambientali da prendere in considerazione, anche questi riportati nella rassegna pubblicata sul Giornale Italiano di Cardiologia. In questo senso, il passaggio dalle sigarette tradizionali a quelle elettroniche potrebbe portare dei benefici. Come si legge in un documento pubblicato dalla World Health Organization in occasione del World No Tobacco Day 2022, infatti, gli effetti negativi dell’abitudine al fumo riguardano anche la produzione e lo smaltimento dei rifiuti, oltre che problemi di disboscamento finalizzato alla realizzazione di piantagioni di tabacco (8).

Le sigarette elettroniche rappresentano quindi dispositivi associati a un effetto negativo minore, rispetto alle sigarette tradizionali, in termini di rischi per la salute e per l’ambiente. Ciò nonostante esistono evidenze che mostrano come l’utilizzo di questi dispositivi non sia del tutto priva di rischi, anche a livello cardiovascolare. Alla luce dei dati epidemiologici che mostrano un incremento netto del loro utilizzo tra i più giovani, quindi, pare non giustificata la possibilità – in Italia e in altri Paesi europei – di immettere in commercio nuove sigarette elettroniche senza adeguate procedure di valutazione e, inoltre, di poterle promuovere e pubblicizzare liberamente.

Bibliografia

1. McNeill, A, Simonavičius, E, Brose, LS et al. Nicotine vaping in England: an evidence update including health risks and perceptions, September 2022. A report commissioned by the Office for Health Improvement and Disparities. London: Office for Health Improvement and Disparities.
2. Spoladore R, Daus F, Pezzini S, et al. Il punto su sigarette elettroniche e rischio cardiovascolare. G Ita Cardiol 2023; 24: 466-474.
3. Tsao CW, Aday AW, Almarzooq ZI, et al. Heart disease and stroke statistics-2022 update: a report from the American Heart Association. Circulation 2022; 145: e153 – 639.
4. Kavousi M, Pisinger C, Barthelemy JC, et al. Electronic cigarettes and health with special focus on cardiovascular effects: position paper of the European Association of Preventive Cardiology (EAPC). Eur J Prev Cardiol 2021; 28: 1552-66.
5. Alzahrani T, Pena I, Temesgen N, Glantz SA. Association between electronic cigarette use and myocardial infarction. Am J Prev Med 2018; 55: 455-61.
6. Hartmann-Boyce J, McRobbie H, Butler AR, et al. Electronic cigarettes for smoking cessation. Cochrane Database Syst Rev 2021; p: CD010216.
7. Koh KH, Fiore MC. The tobacco industry and harm reduction. JAMA 2022; 328: 2009-10.
8. World Health Organization. World No Tobacco Day 2022.