
Nei pazienti affetti da scompenso cardiaco terminale, un trapianto autologo di cellule staminali potrebbe causare più danni che benefici. I risultati emersi da uno studio su modelli animali realizzato in collaborazione tra la Sackler Faculty of Medicine e lo Sheba Medical Center dell’University of Tel Aviv, pubblicati sulla rivista Circulation, hanno messo in evidenza come nei topi l’autotrapianto di cellule staminali cardiache favorisca lo sviluppo di processi infiammatori. Tuttavia, i ricercatori sono stati in grado di individuare il gene responsabile di questa caratteristica, aprendo la strada a nuove opzioni terapeutiche.
Il team di ricercatori guidato da Jonathan Leor, professore di Cardiovascular Regenerative Medicine dell’University of Tel Aviv, ha isolato le cellule staminali provenienti dal tessuto cardiaco di topi affetti da disfunzione ventricolare sinistra causata da un infarto del miocardio. Queste sono state poi re-iniettate nel cuore degli stessi topi al fine di valutare la loro efficacia rispetto a una soluzione salina nel ristabilire la funzionalità cardiaca. Dai risultati è emerso che, piuttosto che riparare il danno a livello del tessuto cardiaco, le cellule staminali trapiantate avevano sviluppato proprietà infiammatorie, contribuendo così a peggiorare la gravità dello scompenso. “I nostri dati suggeriscono che anche le cellule staminali autologhe, come tutti i farmaci, hanno effetti collaterali”, ha commentato Leor. “In questi casi è preferibile prelevarle da donatori sani o modificarle geneticamente in base alle caratteristiche specifiche del paziente”.
Prendendo in esame le cellule provenienti dal tessuto cardiaco dei topi e di esseri umani affetti da patologie cardiache, i ricercatori sono stati però in grado di identificare il gene responsabile di questa caratteristica delle staminali. Essi sono quindi riusciti, eliminando selettivamente questo gene (denominato TLR4), a ripristinare le proprietà curative delle cellule. “In base a come sono attualmente utilizzate, l’infiammazione associata può avere effetti negativi sulla funzionalità delle cellule”, ha concluso Leor. “L’impiego di un trapianto autologo in pazienti con patologie cardiache dovrebbe quindi essere riconsiderato”.
Fabio Ambrosino
▼ Naftali-Shani N, Levin-Kotler L, Palevsky D, et al. Ventricular Dysfunction Switches Mesenchymal Stromal Cells Toward an Inflammatory Phenotype and Impairs Their Reparative Properties Via Toll-Like Receptor-4. Circulation 2017; 135: 2271 – 2287.