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Promozione della salute sui social media: il ruolo delle istituzioni sanitarie

Redazione By 9 Maggio 2022No Comments
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promozione salute social

Le istituzioni sanitarie, compresi ospedali e istituti di ricerca e assistenza, utilizzano sempre più spesso i social media per sensibilizzare i cittadini su argomenti di salute e benessere. È ormai noto, infatti, che la comunicazione su queste piattaforme è in grado di influenzare le attitudini, le credenze e i comportamenti in questo settore (1). In molti casi, tuttavia, specie quando le istituzioni in questione sono costituite da organizzazioni votate anche al profitto, i messaggi trasmessi tenderebbero a trascurare prevenzione e promozione della salute.

Uno studio statunitense, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Health Promotion International, ha recentemente cercato di capire come tre importanti centri medici utilizzino Twitter per condividere contenuti educazionali su problemi di salute, trattamenti, misure preventive e altri argomenti relativi alla medicina (2). È stato raccolto e analizzato tematicamente un campione di tweet pubblicati dalla Cleveland Clinic, dal Johns Hopkins Hospital e dalla Mayo Clinic in un arco di tempo di 6 mesi. La prima analisi, che si è concentrata su otto popolari argomenti di salute, ha messo in evidenza che dieta e cancro erano costantemente gli argomenti oggetto di maggiore interesse, mentre il diabete era meno frequentemente citato nei tweet. Una seconda analisi ha mostrato che le tre istituzioni fornivano principalmente consigli e informazioni generali sulla salute nei loro tweet ma prestavano un’attenzione minore alle cause e alle conseguenze delle malattie, alle strategie di prevenzione e ricorrevano di rado alla narrazione di storie dei pazienti.  Un risultato non sorprendente se si considera che – al di là dell’indiscusso prestigio delle tre istituzioni coinvolte – si tratta pur sempre di tre importanti player di quella che è stata definita “medicina industriale”, che ha nella diagnosi e nella terapia la propria principale, se non esclusiva, ragion d’essere (3).

Anche per questa ragione sarebbe auspicabile un impegno sempre maggiore, e sempre più allineato a obiettivi di promozione della salute, da parte delle istituzioni pubbliche. Una strategia di comunicazione social che preveda la condivisione da parte degli enti, possibilmente in modo coerente, attraente e tempestivo – di contenuti basati su evidenze scientifiche e volti ad aumentare la consapevolezza sui fattori di rischio e promuovere strategie di prevenzione, sarebbe fondamentale per contrastare la disinformazione presente sulle piattaforme social. In risposta alla diffusione di informazioni false legate alla pandemia di COVID-19, ad esempio, la World Health Organization (WHO) ha immediatamente lanciato una nuova piattaforma dedicata alla disseminazione di informazioni relative all’epidemia – chiamata WHO Information Network for Epidemics – che prevedeva, tra le altre cose, una forte presenza sui social media.

Di esempi riguardanti comunicazioni negative per la salute sui social media, d’altronde, ce n’é in quantità. Nel corso dell’ultimo congresso dell’American College of Cardiology, ad esempio, sono stati presentati i risultati di uno studio che ha analizzato i video che su TikTok, celebre piattaforma di social media diffusissima soprattutto tra i più giovani, offrono consigli su come gestire l’ipertensione. È emerso che molti di questi video non erano basati su evidenze scientifiche e, al contrario, promuovevano (o vendevano) approcci alternativi privi di fondamenti scientifici. Altri studi hanno invece messo in evidenza come il mondo dell’industria utilizzi i social media per promuovere, ad esempio, bevande e alimenti poco salutari o l’uso delle sigarette elettroniche (4,5). Proprio in merito a quest’ultimo punto qualche giorno fa l’Associazione Alessandro Liberati – Cochrane Affiliate Centre ha preso posizione su questa tendenza, chiedendo una maggiore attenzione da parte della politica.

In conclusione, i social media costituiscono spazi pubblici dove circolano moltissime notizie e raccomandazioni sulla salute e sul benessere. È quindi importante presidiare queste piattaforme per contrastare i messaggi negativi o fuorvianti e diffondere le informazioni n grado di influenzare positivamente i comportamenti, promuovendo quelli utili a prevenire lo sviluppo delle malattie e a ridurne l’impatto.

Bibliografia

1. Giustini D, Ali SM, Fraser M, et al. Effective use of social media in public health and medicine: a systematic review of systematic reviews. Online J Publich Health Inform 2018; 10(2): e215.
2. Kordzadeh N. Health promotion via Twitter: a case study of three medical centers in the USA. Health Promotion Inter 2022; 37:daab126.
3. Montori V. Perché ci ribelliamo. Una rivoluzione per una cura attenta e premurosa. Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2018.
4. Freeman B, Kelly B, Baur L, et al. Digital junk; fodd and beverage marketing on Facebook. Am J Public Health 2014; 14(12): e56-e64.
5. Kwon M, Park E. Perceptions and sentiments aboutelectronic cigarettes on social media platforms: systematic review. JMIR Public Health Sruveill 2020; 6(1): e13673.