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Professione cardiologo: i risultati del Professional Life Survey ACC

By 12 Gennaio 2017No Comments
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Professional Life Survey

Ogni dieci anni l’American College of Cardiology (ACC) realizza un sondaggio (Professional Life Survey) con lo scopo di individuare le aree della vita professionale dei cardiologi che necessitano dei miglioramenti. I dati relativi all’ultima indagine, raccolti nel 2015 e pubblicati a fine 2016 sul Journal of the American College of Cardiology, mostrano che la cardiologia è ancora un ambito professionale in grado di garantire un alto livello di soddisfazione personale. Tuttavia persistono alcune problematiche relative, ad esempio, alle differenze di genere e alla diversità etnica.

Al sondaggio hanno partecipato 2.313 cardiologi (964 donne e 1.349 uomini) su un totale di oltre 10.700 professionisti contattati. Per quanto riguarda la soddisfazione professionale i risultati sono molto positivi, con l’88% delle donne e il 90% degli uomini che si dichiara da moderatamente a molto soddisfatto della propria professione. Lo stesso vale per gli stipendi, i quali sono considerati sufficientemente alti da più del 60% dei medici contattati. Tuttavia, sebbene la percentuale di donne soddisfatte della propria carriera sia aumentata di otto punti rispetto alla prima edizione (1996) del Professional Life Survey, la porzione di queste che lamenta difficoltà negli avanzamenti di carriera è rimasta pressoché invariata. Da un punto di vista demografico si nota inoltre che le donne sono ancora poco propense a specializzarsi in ambito cardiologico rispetto alle altre aree della medicina, nonostante gli sforzi messi in atto dall’ACC e dal Leadership Council of the Women in Cardiology (WIC) per ridurre questo divario. Nel 2013, solo il 13% dei cardiologi era di sesso femminile, contro il 30% degli oncologi e il 50% dei medici che lavorano in Ostetricia e ginecologia. In generale, dai dati raccolti emerge che la popolazione dei cardiologi è al momento composta prevalentemente da individui di sesso maschile e di etnia caucasica. Inoltre, si nota anche che la categoria sta progressivamente invecchiando: se alla prima edizione del sondaggio la percentuale di medici con più di sessant’anni di età era dell’11% per gli uomini e del 6% per le donne, oggi questa è del 17% per gli uomini e del 18% per le donne. “Il primo sondaggio realizzato dall’ACC aveva individuato come problemi centrali della professione la mancanza di diversità etnica, la sottorappresentanza del genere femminile, l’invecchiamento della categoria e le questioni legate alla discriminazione”, spiega Claire Duvernoy, ricercatrice che ha condotto lo studio, “nel 2016 tutti questi aspetti sono ancora rilevanti”.

Anche in ambito familiare sembra che le donne cardiologo partano svantaggiate. Il 38% di queste riporta di aver dovuto interrompere la professione o ridotto i viaggi di aggiornamento per adempiere a doveri familiari, conseguenza riscontrata solo nel 22% dei cardiologi maschi. Inoltre, nonostante la porzione di medici di sesso maschile che lamenta un rallentamento del proprio sviluppo professionale per queste ragioni sia cresciuta rispetto al 1996, le donne hanno ancora meno possibilità degli uomini di sposarsi e avere dei figli. Esse sono infatti sottoposte più frequentemente a discriminazioni relative al sesso e all’attività genitoriale, al contrario dei colleghi di sesso maschile che subiscono più attacchi per motivi etnici o religiosi. In generale, per quanto la percentuale di donne che ha subito qualche tipo di discriminazione è scesa dal 71% al 65% negli ultimi vent’anni, la probabilità di ricevere un’offesa di questo genere è tuttora tre volte più alta rispetto agli uomini. “Dobbiamo lavorare per cambiare le basi culturali che permettono tutto questo”, conclude Duvernoy, “dobbiamo far crescere la diversità all’interno della nostra forza lavoro, trovare nuovi modo per reclutare più donne e persone appartenenti a minoranze. Anche se il livello di soddisfazione professionale dei cardiologi americani è rincuorante, rimane ancora molto da fare per rendere questo ambito di lavoro migliore per tutti”.

Fabio Ambrosino

▼ Lewis SJ, Mehta LS, Douglas PS, et al. Changes in the Professional Lives of Cardiologists Over 2 Decades. Journal of the American College of Cardiology 2016; DOI: 10.1016/j.jacc.2016.11.027