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Per una città a prova di salute cardiovascolare

A cura di Fabio Ambrosino By 25 Maggio 2021Ottobre 1st, 2021No Comments
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Cambiare le città per promuovere la salute cardiovascolare. È questo, in estrema sintesi, il messaggio centrale di una state-of-the-art review pubblicata di recente sull’European Heart Journal in cui sono state riassunte le evidenze disponibili circa la relazione tra fattori di rischio tipici della vita in città – come inquinamento atmosferico, rumore e altri – e la salute cardiovascolare (1).

L’assunto alla base del lavoro (già piuttosto chiaro dal titolo: “La genetica carica la pistola ma è l’ambiente a tirare il grilletto”) è che sia possible promuovere la salute cardiovascolare intervenendo sui fattori di rischio ambientali. “Entro il 2050 tre persone su quattro vivranno in città – ha spiegato Thomas Münzel dell’University Medical Centre Mainz, prima firma dell’articolo – dove viene consumato l’80% dell’energia e dove viene prodotto il 70% dei gas serra”.

Ridurre l’inquinamento per migliorare la salute cardiovascolare

Attualmente si stima che in Europa l’inquinamento atmosferico sia responsabile di 800.000 decessi all’anno, la metà dei quali causati da infarti miocardici e ictus (2). Decisive, in questo senso, le emissioni dei mezzi di trasporto, i quali possono però avere un effetto negativo sulla salute cardiovascolare anche per effetto del rumore prodotto dal traffico, associato a un rischio aumentato di cardiopatia ischemica.città salute

Anche l’inquinamento luminoso notturno è stato poi associato a un tasso maggiore di ospedalizzazioni e morte per cause cardiovascolari, così come le isole di calore prodotte dal processo di assorbimento e re-emissione della luce solare. “La transizione verso città che promuovono una mobilità sostenibile è ormai riconosciuta come un’azione in grado di produrre effetti benefici sia per la salute che per l’ambiente”, si legge nell’articolo pubblicato sulla rivista dell’European Society of Cardiology.

Necessario un impegno politico

Tra gli interventi proposti dagli autori ci sono, ad esempio, la realizzazione di aree vietate al traffico e lo sviluppo di zone urbane compatte che permettano di ridurre le distanze. La maggiore promozione di un trasporto attivo (percorsi pedonali e ciclabili), poi, permetterebbe di migliorare la salute cardiovascolare riducendo gli effetti negativi del traffico e aumentando contemporaneamente il livello di attività fisica.

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“Gli individui possono evitare le aree inquinate e indossare tappi per le orecchie ma i veri cambiamenti richiedeono un impegno da parte de politici”, ha sottolineato Münzel. “Nei prossimi anni la porzione di popolazione umana localizzata nelle metropoli sarà sempre maggiore. Ora è il momento di disegnare città in grado di promuovere, piuttosto che danneggiare, la salute”.

Fabio Ambrosino

Bibliografia

1. Münzel T, Sørensen M, Lelieveld J, et al. Heart healthy cities: genetics loads the gun but the environment pulls the trigger. Eur Heart J 2021; 00: 1–17
2. Lelieveld J, Klingmüller K, Pozzer A, et al. Cardiovascular disease burden from ambient air pollution in Europe reassessed using novel hazard ratio functions. Eur Heart J 2019; 40:1590–1596.