
“Quando l’iPhone 12 viene posto nei pressi del defibrillatore impiantabile, sulla zona sinistra del petto, si verifica un’immediata sospensione delle terapie erogate dal dispositivo”. L’affermazione è di Joshua C. Greenberg, Mahmoud R. Altawil e Gurjit Singh, elettrofisiologi dell’Henry Ford Hospital di Detroit che hanno analizzato le possibili interferenze tra il nuovo smartphone della Apple e i defibrillatori impiantabili, descrivendo i risultati del loro studio in una lettera all’editore della rivista Heart Rhythm (1). L’effetto è stato recentemente confermato anche in uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità su 12 tipologie di dispositivi impiantabili (2).
Non è la prima volta che questo problema arriva all’attenzione dei cardiologi. Già da tempo l’American Heart Association aveva sollevato delle preoccupazioni circa il possibile effetto dei campi magnetici esterni sul funzionamento dei dispositivi cardiaci impiantabili, stilando una lista degli oggetti più pericolosi in questo senso. Smartphone e altre tecnologie di utilizzo comune, tuttavia, erano stati associati a un “rischio molto basso”.
Gli smartphone di nuova generazione come l’iPhone 12 potrebbero però costituire un’eccezione. Il nuovo modello della Apple contiene infatti al suo interno una matrice circolare di magneti che interagisce con la tecnologia MegSafe per allineare il telefono ai caricatori wireless e accelerare il processo di caricamento della batteria dello smartphone. Sarebbe proprio questo sistema, secondo il gruppo di ricerca guidato da Greenberg, a interferire con il funzionamento dei dispositivi cardiaci.

Figura 1. Freccia rossa: sospensione delle terapie erogate dal defibrillatore impiantabile in prossimità dell’iPhone; freccia verde: iPhone 12 appoggiato sul torace del paziente; freccia gialla: fluoroscopia dell’iPhone 12, in evidenza la matrice di magneti circolari. (Foto tratta da Greenberg JC et al. Heart Rhythm 2021).
Una prima conferma a questa ipotesi è arrivata dopo una serie di test effettuati su un paziente portatore di defibrillatore impiantabile: ogni volta che l’iPhone 12 veniva posizionato nelle vicinanze del dispositivo cardiaco si verificava un’immediata sospensione delle terapie erogate, la quale perdurava per tutta la durata del test (Figura 1).
Sul sito web della Apple è presente una pagina in cui la multinazionale mette in guardia dai possibili effetti di interferenza causati dai magneti presenti all’interno degli iPhone 12. Nel testo, tuttavia, è specificato che “nonostante questo modello contenga più magneti rispetto a quelli precedenti non ci si aspetta un rischio maggiore di interferenza con i dispositivi medici”. Allo stesso tempo i tecnici di Cupertino suggeriscono di mantenere lo smartphone a una distanza minima di 15 cm dal proprio dispositivo impiantabile, 30 cm se il telefono è in quel momento in carica via wireless.
La notizia del possibile effetto di interferenza associato all’iPhone 12 ha creato un certo scalpore anche all’interno della comunità aritmologica italiana. “Si tratta di un dato che ha ancora bisogno di conferme – spiega il cardiologo Giovanni Coluccia, membro dell’Area Qualità e performance in elettrofisiologia ed elettrostimolazione dell’Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione –, perché la pubblicazione su Heart Rhythm faceva riferimento a un singolo caso. Tuttavia parlando con diversi colleghi è emersa la necessità di avvertire i pazienti di queste possibili interferenze, anche perché è possibile che il fenomeno riguardi anche altri smartphone con caratteristiche analoghe”.
Un altro studio, i cui risultati sono stati pubblicati a inizio giugno sul Journal of the American Heart Association, ha però portato ulteriori evidenze a supporto di un possibile effetto di interferenza tra un iPhone 12 e un defibrillatore impiantabile. In questo caso un modello di iPhone 12 Pro Max con technologia MagSafe è risultato in grado di interferire con un dispositivo cardiaco impiantabile in 3 pazienti consecutivi presentatisi in un laboratorio di elettrofisiologia e in 8 defibrillatori e pacemaker su 11 (72,7%) non ancora impiantati (3).
In generale, ci spiega infatti Coluccia, questo tipo di interferenza può verificarsi con qualsiasi oggetto in grado di generare un campo magnetico di una certa intensità (superiore a 10 gauss, secondo uno studio del 2009). “Qualche tempo fa era stato descritto il caso di un paziente che si era addormentato per errore con la custodia dell’iPad sul petto. Dotata di una piccola calamita, questa aveva causato la disattivazione delle terapie antitachicardiche del defibrillatore. Quindi qualunque oggetto, anche di piccole dimensioni, può interferire con il funzionamento dei dispositivi impiantabili”.
È stato anche descritto il caso di una paziente portatrice di defibrillatore che, addormentatasi indossando un Apple Watch, era stata poi svegliata dai segnali di allarme provenienti dal suo dispositivo cardiaco. In seguito, tuttavia, era emerso che non era stato lo smartwatch in sé a produrre l’interferenza magnetica ma il suo cinturino, dotato di magneti per la rilevazione della frequenza cardiaca. Ciò ha fatto sì che venisse studiato nel dettaglio il possibile effetto di interferenza dell’Apple Watch e del sensore indossabile FitBit, anch’esso dotato di cinturino in grado di rilevare la frequenza cardiaca: entrambe le tecnologie sono risultate in grado di interferire con i dispositivi cardiaci quando posizionati a una distanza di 2,4 cm da essi (4).
Poiché quelle erogate dai defibrillatori impiantabili costituiscono terapie salvavita per i pazienti che ne sono portatori – sottolineano gli autori della lettera pubblicata su Heart Rhythm – la possibilità che si verifichino interferenze tra questi dispositivi medici e oggetti di uso comune come gli smartphone rappresenta un importante problema di salute pubblica. “I produttori di dispositivi e i medici – concludono – dovrebbero rendere i pazienti consapevoli di questa interazione”.
Di recente la questione è stata oggetto di uno studio da parte dei ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, i quali hanno analizzato le possibili interferenze tra iPhone 12 (e relativi accessori MagSafe) e 12 tipologie di pacemaker e defibrillatori impiantabili, incluso il defibrillatore sottocutaneo. I risultati hanno messo in evidenza come i magneti presenti all’interno dell’iPhone 12 siano in grado di interferire con il funzionamento dei device fino a una distanza di 1 cm. “Va comunque sottolineato – scrivono i ricercatori dell’Istituto – che l’attivazione della modalità magnetica è stata osservata solo in alcune specifiche posizioni dell’iPhone rispetto al dispositivo e che nella maggior parte delle posizioni il fenomeno non si innesca”.
Fabio Ambrosino
Bibliografia
1. Greenberg JC, Altawil MR, Singh G. Letter to the Editor—Lifesaving Therapy Inhibition by Phones Containing Magnets. Heart Rhythm 2021; DOI:https://doi.org/10.1016/j.hrthm.2020.12.032.
2. Censi F, Mattei E, Onder G, et al. iPhone 12 MagSafe technology and cardiac implantable devices: assessment of the actual risk. PACE 2022; https://doi.org/10.1111/pace.14450.
3. Nadeem F, Nunez Garcia A, Tran CT, Wu M. Magnetic Interference on Cardiac Implantable Electronic Devices From Apple iPhone MagSafe Technology. Journal of the American Heart Association 2021; 0: e020818.
4. Asher EB, Panda N, Thach Tran C, Wu M. Smart wearable device accessories may interfere with implantable cardiac devices. Heart Rhythm 2020; DOI:https://doi.org/10.1016/j.hrcr.2020.12.002.