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La cardiochirurgia del futuro, tra attitudine “psicosociale” e superspecializzazioni

A cura di Fabio Ambrosino By 16 Luglio 2021Ottobre 5th, 2021No Comments
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cardiochirurgia futuro

Come sarà la cardiochirurgia del futuro? Trattandosi di una delle branche della cardiologia a più alto tasso di innovazione, con continui progressi da un punto di vista sia conoscitivo che tecnologico, prevedere l’evoluzione futura della disciplina è un’attività molto complicata che richiede grande esperienza e conoscenza dei passi in avanti compiuti fino a oggi. Ci hanno provato – nell’ambito di un editoriale sui progressi della cardiochirurgia pubblicato sull’ultimo numero del Giornale Italiano di Cardiologia in occasione del cinquantesimo anniversario della rivista (1) – Ottavio Alfieri, Davide Carino ed Elisabetta Lapenna del Dipartimento di Cardiochirurgia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

Apertura mentale, rispetto degli altri e capacità di ascolto

Secondo Ottavio Alfieri, che all’interno del Dipartimento di Cardiochirurgia del centro lombardo svolge anche il ruolo di responsabile senior training chirurgico, nell’immaginare la cardiochirurgia del futuro non si può prescindere da una riflessione su alcuni aspetti della sfera esistenziale della figura del cardiochirurgo: “Credo che sia importante, per il cardiochirurgo di domani, avere un’attitudine comportamentale essenzialmente diversa da quella del passato. Un’attitudine che lo porti a collaborare con gli altri specialisti, a fare un lavoro di equipe, a interagire con gli altri condividendo le esperienze, le conoscenze e anche le responsabilità. Un’attitudine, insomma, psicosociale”.

La cardiochirurgia del futuro sarà superspecialistica?

Sul piano delle competenze specifiche, spiega Alfieri, è probabile che ci si muova sempre di più verso operatori caratterizzati da un profilo peculiare costruito sulla base delle proprie esperienze e del ruolo ricoperto all’interno dell’equipe multidisciplinare: “Le conoscenze sono talmente aumentate che è difficile che un singolo cardiochirurgo possa coprire tutte le aree della disciplina, quindi è molto importante che si formino superspecialisti dedicati ad aspetti specifici della cardiochirurgia”.

Secondo il cardiochirurgo dell’Ospedale San Raffaele è possibile identificare almeno tre profili di questo tipo:

  • I cardiochirurghi dedicati agli interventi convenzionali di grande complessità (patologia complessa dell’aorta toracica, endocarditi, complicanze meccaniche dell’infarto miocardico, reinterventi);
  • I cardiochirurghi dedicati agli interventi mini-invasivi, comprendenti le procedure percutanee e i procedimenti effettuati con tecnologia robotica;
  • I cardiochirurghi dedicati agli interventi per lo scompenso cardiaco avanzato (trapianto di cuore e assistenza meccanica al circolo).

“Qualunque sia il tipo di chirurgia che questi diversi sub-specialisti faranno – conclude Alfieri – sarà sempre più importante che il cardiochirurgo non prescinda dall’innovazione, dalla ricerca e dalla formazione delle nuove generazioni”.

Fabio Ambrosino

Bibliografia

1. Alfieri O, Carino D, Lapenna E. Progressi in cardiochirurgia. G Ital Cardiol 2021;22(7):513-523.