
La ricerca della migliore strategia terapeutica per il paziente con sindrome coronarica cronica è una sfida che divide la comunità scientifica cardiologica da molti anni. Due sono le strategie perseguibili, la strategia conservativa con terapia medica ottimizzata e la strategia
invasiva con coronarografia ed eventuale rivascolarizzazione miocardica, percutanea o chirurgica. Il trial ISCHEMIA è stato disegnato per dare una risposta definitiva a tale quesito attraverso un ampio studio che prevedeva l’arruolamento di pazienti con evidenza d’ischemia miocardica di grado moderato o severo ad un test di imaging e coronaropatia ostruttiva documentata alla tomografia computerizzata (TC). Il risultati del trial sono stati presentati al congresso dell’American Heart Association nel novembre 2019 e pubblicati sul New England Journal of Medicine il 7 aprile 2020 7, con un campione composto da 5.179 pazienti con ischemia miocardica moderato-severa documentata nel 75% dei casi con un test di imaging e nel 25% con test ergometrico. Indicazioni importanti arrivano tuttavia anche da alcune analisi secondarie dell’ISCHEMIA trial, i cui risultati sono stati presentati nel corso dell’ultimo Congresso (ACC.20) dell’American College of Cardiology, e da uno studio parallelo – l’ISCHEMIA-CKD – condotto su pazienti con malattia renale avanzata.
ISCHEMIA Trial: una sintesi dei risultati delle sottoanalisi presentate nel corso di ACC.20
Quaderno a cura di Maria Chiara Meucci e Giampaolo Niccoli