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Intelligenza artificiale per il trattamento della sindrome di Wolff-Parkinson-White

A cura di Fabio Ambrosino By 3 Settembre 2021Ottobre 5th, 2021No Comments
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Wollf-Parkinson-White

Presso il Maria Cecilia Hospital di Cotignola (RA) è stato messo a punto un nuovo work-flow procedurale, basato su un modello di intelligenza artificiale, che permette di riconoscere e localizzare con estrema precisione la via anomala in pazienti affetti da sindrome di Wolff-Parkinson-White. I dati relativi a tre pazienti trattati secondo questo work-flow – pubblicati su Heart Rhythm Case Reports – mostrano come questo approccio potrebbe associarsi a una maggiore efficacia e sicurezza delle procedure di ablazione transcatetere.

Il work-flow sviluppato presso il Maria Cecilia Hospital si basa sulla realizzazione di studi elettrofisiologici endocavitari – utilizzando diversi moduli del sistema di mappaggio elettroanatomico CARTO-3 versione 7 (Biosense Webster) – per guidare le procedure di ablazione nei pazienti con pazienti con sindrome di Wolff-Parkinson-White. “Tradizionalmente, prima della mappatura del sistema elettroanatomico del cuore, c’erano molteplici fattori chiave da prendere in considerazione per il successo dell’ablazione in questa sindrome aritmogena: tecnologia e stabilità del catetere, attenta analisi dei segnali degli elettrogrammi intracardiaci, nonché l’esperienza dell’operatore, fondamentale soprattutto nel riconoscere il segnale specifico della via anomala e la sua localizzazione”, ha spiegato Saverio Iacopino, responsabile dell’equipe di Aritmologia del Maria Cecilia Hospital.

Il work-flow prevede diverse fasi, la prima delle quali consiste nell’acquisizione dell’ECG per il Patter Matching del modulo Confidense di CARTO-3, settando un riferimento sul picco di QRS più stabile in una delle 12 derivazioni. In seguito, utilizzando il modulo Parallel Mapping, sono state acquisite contemporaneamente due diverse mappe elettroanatomiche. La prima mappa (una mappa bipolare con un cut-off standard di 0,05–0,5 mV per la mappatura atriale) era dedicata al segnale atriale, al fine di definire la localizzazione precisa del piano annulare e di altre strutture anatomiche (ostio del seno coronarico, vena cava inferiore e superiore, ecc). Per questa mappa è stata impostata una finestra di interesse (Window Of Interest, WOI) escludendo l’attività ventricolare (WOI: -250/-50; riferimento: picco QRS). Nella seconda mappa sono state acquisite le informazioni sul tempo di attivazione locale del percorso accessorio alla base delle sindrome di Wolff-Parkinson-White, escludendo i segnali atriali al fine di avere sempre solo un segnale nella WOI. Nello specifico, la WOI iniziava alla fine dell’onda P valutata su ogni derivazione in ritmo sinusale. Per l’annotazione del segnale ventricolare nella WOI è stato utilizzato, senza nessun aggiustamento manuale, l’algoritmo Wavefront Annotation del modulo Confidense del sistema CARTO-3.  

Ciò ha permesso di ottenere un time-to-effect (definito come scomparsa di AP) molto breve durante l’ablazione transcatetere per il trattamento della sindrome di Wolff-Parkinson-White, inferiore ai 5 secondi, con un Ablation Index di 450. Il tempo medio procedurale è stato di 70 minuti, di cui 30 di attesa. Per una mappa di circa 200 punti, il tempo medio di mappatura è risultato di 5 minuti. Secondo gli autori il work-flow ha permesso di ridurre il tempo di mappatura di 5-10 minuti rispetto all’approccio tradizionale. A tutti i pazienti è stato eseguito un Holter ECG (7 giorni) a 1 e 6 mesi dopo la procedura che non ha messo in evidenza alcuna pre-eccitazione. Inoltre, non sono stati riportati sintomi associabili a una tachicardia sopraventricolare. 

“Può essere considerato a tutti gli effetti un esempio di ‘intelligenza artificiale’ – ha sottolineato Iacopino – basato su una valutazione multiparametrica e su un processo di mappatura automatica che consente di ridurre al minimo il rischio di complicanze e di minimizzare le radiazioni emesse durante la procedura, fino ad eliminarle. Questo nuovo ‘work-flow’ ha dimostrato un grande potenziale, perfezionando la diagnosi di localizzazione e favorendo l’ablazione sulla zona più mirata del tessuto cardiaco, accorciando il tempo di erogazione della radiofrequenza a pochi secondi e rendendo l’ablazione stessa più sicura”.

Fabio Ambrosino

Bibliografia

Iacopino S, Colella J, Pesce F, et al. Delta wave automatic mapping and catheter ablation without fluoroscopy in patients with overt accessory pathway: A new workflow. Heart Rhythm Case Reports 2021.