
In Italia una percentuale molto ampia di pazienti in prevenzione cardiovascolare secondaria non è a target per i livelli di colesterolo e non riceve un trattamento. Anche se una parte di questi potrebbe, secondo le indicazioni dell’AIFA, trarre beneficio da un trattamento con gli inibitori di PCSK9, l’utilizzo di questi farmaci è attualmente inferiore alle stime realizzate sulla base dei dati epidemiologi. Ne abbiamo parlato con Aldo Maggioni, responsabile del Centro Studi dell’ANMCO e Nello Martini, Presidente di Fondazione Ricerca & Salute, entrambi autori del “Concept paper sul Progetto inibitori di PCSK9: accesso e sostenibilità“, pubblicato su I Supplementi di Politiche Sanitarie.
In particolare, in Italia l’impiego di questi agenti per il trattamento delle ipercolesterolemia è caratterizzato da una grande variabilità tra regione e regione. L’accesso a questi farmaci innovativi dipende infatti da fattori legati al modello organizzativo regionale, come il numero di centri prescrittori e di unità operative e medici abilitati alla prescrizione.
Scarica il “Concept paper sul Progetto inibitori di PCSK9: accesso e sostenibilità”.