
Il Giornale Italiano di Cardiologia inaugura una nuova rubrica: “L’imaging cardiaco integrato del mese”. In occasione dell’uscita di ogni fascicolo, come scrive Giuseppe Di Pasquale, Editor del Giornale, nell’editoriale di presentazione, “verrà presentato nel sito web un caso clinico che, partendo dal sospetto clinico e dall’ECG, utilizza in modo sequenziale diverse metodiche di imaging cardiovascolare. Come accade nella pratica clinica quotidiana, la prima metodica di imaging è generalmente l’ecocardiografia transtoracica a cui poi si aggiungono una o più metodiche tra la tomografia computerizzata cardiaca, la risonanza magnetica cardiaca e la cardiologia nucleare (scintigrafia e tomografia a emissione di positroni) per arrivare alla diagnosi finale. In alcuni casi, la diagnostica non invasiva verrà affiancata da metodiche invasive per approfondire aspetti fisiopatologici con una ricaduta clinica anche per l’attività quotidiana”.
Per ognuna delle metodiche di imaging impiegate verranno evidenziati i pro e i contro, nonché il valore aggiunto nello specifico caso clinico, che, con gli altri esami specifici, consente di formulare la diagnosi corretta e il trattamento più appropriato. “Questa sezione – spiega l’Editor – è in particolar modo rivolta ai giovani cardiologi, affinché prendano dimestichezza con le metodiche di imaging più diffuse, imparando ad integrarle fra loro e soprattutto a non abusarne”.
La nuova rubrica del Giornale Italiano di Cardiologia è a cura di Gianluca Campo (UO Cardiologia, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara) e dei suoi collaboratori. Il caso clinico presentato nel fascicolo di maggio è “Tromboembolia polmonare e imaging multimodale: work-up diagnostico”, di Luca Di Ienno, Andrea Erriquez, Elisabetta Tonet e Gianluca Campo.
È aperta la possibilità di sottomettere al Giornale proposte di casi clinici di imaging integrato di particolare interesse e con un massimo di 3-4 autori, auspicabilmente con il coinvolgimento dei cardiologi più giovani. La speranza, conclude Giuseppe Di Pasquale, è che questa rubrica possa “accrescere la cultura dell’approccio all’imaging cardiaco integrato e l’appropriatezza nell’utilizzo delle diverse metodiche diagnostiche nella pratica clinica quotidiana”.