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Il Natale fa male al cuore?

A cura di Fabio Ambrosino By 20 Dicembre 2021Dicembre 23rd, 2021No Comments
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Natale cuore

Natale si avvicina e con esso, oltre alla tanto agognate vacanze, una serie di pericoli per la salute del cuore. A causa dei pranzi non esattamente dietetici e degli elevati livelli di stress, infatti, quello natalizio costituisce un periodo in cui il rischio per il nostro sistema cardiovascolare sembra essere superiore.

Il Natale è un fattore di rischio cardiovascolare?

Alcuni studi hanno messo in evidenza una maggiore frequenza, in questo periodo, di disturbi cardiovascolari anche gravi. I dati del registro nazionale svedese SWEDEHEART hanno rivelato un aumento del 15% dei casi di infarto miocardico acuto durante le vacanze di Natale (1). In Ontario, uno stato del Canada, è stato invece riscontrato un rischio più elevato di mortalità o riammissione a 30 giorni tra i ricoverati in ospedale (2). Uno studio su una coorte molto numerosa di cittadini norvegesi negli ultimi trent’anni, infine, ha rilevato un eccesso significativo di mortalità  proprio nel periodo natalizio (3).

Si potrebbe però pensare che i risultati di queste ricerche potrebbero essere influenzati dal fatto che nei Paesi dove sono state condotte il Natale coincide con uno dei periodi più freddi dell’anno, nonché di maggiore diffusione dei virus influenzali. Tuttavia, quando questo tipo di analisi è stato realizzato in Paesi come la Nuova Zelanda, dove le festività corrispondono con uno dei periodi più caldi dell’anno, è comunque emerso un aumento del 4% dei decessi rispetto alla media del resto dell’anno (4). Anche l’età media delle persone che muoiono in questo periodo è leggermente inferiore, a dimostrazione che le vacanze stesse potrebbero contribuire a un aumento della mortalità, indipendentemente dagli effetti del tempo e dai problemi di salute associati alle temperature più fredde.

Natale e salute del cuore: gli elementi potenzialmente coinvolti

Un primo fattore che potrebbe mediare l’aumento del rischio cardiovascolare riguarda la dieta, caratterizzata da un consumo più elevato del solito di dolci, carni e alcol. È stato dimostrato che il Natale si associa a livelli più elevati di colesterolo totale e LDL e a un rischio più elevato di ipercolesterolemia nella popolazione generale. Il Copenhagen General Population Study, svolto in Danimarca, ha mostrato che i livelli medi di colesterolo nella popolazione sono del 15% più elevati a fine dicembre rispetto a maggio/giugno, motivo per cui una diagnosi di ipercolesterolemia in linea di massima non dovrebbe essere fatta intorno a Natale (5).

Un periodo, questo, che coincide inoltre con una riduzione dell’esercizio fisico perché molte attività e corsi si interrompono e alcune persone si allontanano dalla città di residenza, mettendo così in standby le buone abitudini (6).  Le vacanze di Natale sono poi  spesso un momento stressante in cui si moltiplicano gli obblighi familiari, sociali ed economici, con possibili ripercussioni sulla salute del cuore per effetto, ad esempio, di un aumento dei valori di pressione arteriosa.

Infine, secondo alcuni autori l’aumento di eventi cardiovascolari che si verifica nel corso del periodo natalizio potrebbe dipendere anche da un ritardo a rivolgersi ai servizi in presenza di dolore toracico e altri sintomi riconducibili a un infarto miocardico. La tendenza è spesso quella di aspettare il più possibile, anche per timore che possa trattarsi di un errore per il quale si potrebbe essere giudicati negativamente dagli operatori sanitari. In altri casi, invece, il ritardo potrebbe dipendere, per le persone in vacanza, dal maggior tempo necessario a individuare i servizi in un luogo non conosciuto o dalla mancanza di personale in ospedale.

Bibliografia

1. Mohammad MA, Karlsson S, Haddad J, et al. Christmas, national holidays, sport events, and time factors as triggers of acute myocardial infarction: SWEDEHEART observational study 1998-2013. 2018; 363: k4811.
2. Lapointe-Shaw L, Austin PC, Ivers NM, et al. Death and readmissions after hospital discharge during the December holiday period: cohort study. 2018;363:k4481.
3. Moholdt T, Afoakwah C, Scuffham P, et al. Excess mortality at Christmas due to cardiovascular disease in the HUNT study prospective population-based cohort in Norway. BMC public health. 2021 Dec;21(1):1-1.
4. Knight J, Schilling C, Barnett A, et al. Revisiting the “Christmas Holiday Effect” in the Southern Hemisphere. J Am Heart Assoc 2016;5(12):e005098.
5. Vedel-Krogh S, Kobylecki CJ, Nordestgaard BG, Langsted A. The Christmas holidays are immediately followed by a period of hypercholesterolemia. Atherosclerosis 2019;281:121-127.
6. Matthews CE, Freedson PS, Hebert JR, et al. Seasonal variation in household, occupational, and leisure time physical activity: longitudinal analyses from the seasonal variation of blood cholesterol study. Am J Epidemiol 2001; 153(2): 172–83.