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Il cuore di Yakimkina si è fermato durante la gara

By 3 Marzo 2015Settembre 17th, 2021No Comments
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Lo scorso 21 febbraio Alina Yakimkina, promessa del biathlon russo, muore a 21 anni per arresto cardiaco durante la Coppa Nazionale a Tjumen, in Siberia. I risultati dell’autopsia sembrano indicare uno scompenso cardiaco acuto quale causa determinante dell’evento fatale.

La morte improvvisa, accadimento di per sé tragico, tende ad assumere una connotazione ancor più sconvolgente quando colpisce giovani sportivi, in quanto nell’immaginario “istintivo” di ciascuno di noi un atleta rappresenta la personificazione della sanità fisica. Non è così, non sempre almeno. Molteplici sono gli aspetti dibattuti che entrano in campo, dalle regolamentazioni che governano le attività di screening di ciascun paese, alle implicazioni di costo-efficacia, alle prestazioni talvolta estreme degli atleti. In Italia, da oltre vent’anni gli sportivi sono sottoposti a rigorosi controlli medici ai fini della concessione dell’idoneità sportiva ed i casi di morte improvvisa si sono ridotti drasticamente. Un’accurata anamnesi e l’esecuzione di un ECG consentono di identificare la presenza di una patologia cardiaca nell’80-90% dei casi.

Ma prevenire la morte improvvisa da sport si può? Di questo avevamo già parlato con Pietro Delise all’epoca dei drammatici eventi che coinvolsero dapprima Fabrice Muamba, centrocampista del Bolton colpito da infarto sul campo, e poi Vigor Bovolenta, gigante della pallavolo azzurra deceduto durante una partita. A distanza di tempo quest’intervista torna, ancora e purtroppo, più che mai attuale.

https://www.youtube.com/watch?v=u4XFWqwxKV4