
Uno studio presentato oggi a EuroEcho 2019, il congresso dell’European Society of Cardiology dedicato a cardiomiopatie e imaging per la terapia intensiva cardiologica in corso a Vienna, ha messo in evidenza come la somministrazione di comuni farmaci cardioprotettivi permetta di ridurre la cardiotossicità associata ai trattamenti oncologici (1). In particolare, i risultati mostrano che nei pazienti con tumore al seno e neoplasie ematologiche un caso di cardiotossicità su dieci potrebbe essere evitato.
“Il nostro studio conferma l’efficacia dell’uso routinario di beta-bloccanti, degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e di antagonisti dei recettori dell’angiotensina II (ARB) in pazienti oncologici, ma la somministrazione di una di queste terapie va valutata caso per caso”, riferisce Sergio Moral, direttore dell’Unità di imaging cardiaco dell’Hospital Universitari Josep Trueta e dell’Hospital Santa Caterina di Girona, tra gli autori dello studio.
La meta-analisi ha incluso nove studi controllati randomizzati, in cui i pazienti erano stati trattati principalmente con una chemioterapia a base di antracicline integrata, in alcuni casi, con trastuzumab. Dei 913 pazienti arruolati, 379 erano soggetti di controllo mentre 534 avevano ricevuto terapie cardioprotettive, così distribuite: 337 in cura con beta-bloccanti, 152 con ACE inibitori o con gli ARB e infine 45 con beta-bloccanti e ACE inibitori insieme. La cardiotossicità era definita da una riduzione della frazione di eiezione del ventricolo sinistro al di sotto del valore soglia del 50%, o comunque di entità superiore al 10%, e/o da uno scompenso cardiaco emerso nel primo anno dal reclutamento. Durante il follow up di un anno, 108 pazienti sottoposti a trattamenti oncologici (12%) hanno sviluppato cardiotossicità. I pazienti che hanno ricevuto una terapia cardioprotettiva, tuttavia, hanno avuto un rischio relativo di sviluppare complicanze di questo tipo significativamente più basso (RR = 0,381).
“La terapia cardioprotettiva – ha commentato Moral – non è abitualmente prescritta a pazienti oncologici, eppure il nostro studio dimostra che possono trarne beneficio. I tumori e le malattie cardiovascolari condividono molti fattori di rischio, i quali, inoltre, possono aumentare la possibilità di cardiotossicità. Per questo anche ai pazienti oncologici si raccomanda di mangiare sano, smettere di fumare, controllare il peso e fare esercizio fisico”, ha aggiunto. “Sono necessari ulteriori studi per meglio capire quali pazienti potrebbero beneficiare di una terapia cardioprotettiva, quale medicazione, dose e profilassi si adatta meglio a ciascun utente” (2).
Vasilica Manole
▼ 1. Cardioprotective effect of angiotensin converting enzyme inhibitors and beta-blockersin the primary prevention of cardiotoxicity: systematic review and meta-analysis of randomised studies. Abstract presentato il 4 dicembre 2019 a EuroEcho 2019.
2. Zamorano JL, Lancellotti P, Rodriguez Muñoz D, et al. 2016 ESC Position Paper on cancer treatments and cardiovascular toxicity developed under the auspices of the ESC Committee for Practice Guidelines. European Heart Journal 2016;37:2768–2801.