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Fotopletismografia a contatto per lo screening della fibrillazione atriale

By 9 Aprile 2020No Comments
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fotopletismografia

La fotopletismografia a contatto è oggi un sistema a portata di tutti perché utilizzabile attraverso le fotocamere di molti smartphone. Molte applicazioni presenti sul mercato vantano inoltre la capacità di fare diagnosi di fibrillazione atriale (FA) grazie ai dati raccolti con questa tecnologia. Gli studi al tal proposito non sono pochi ma spesso i campioni di studio non sono abbastanza numerosi da permettere conclusioni certe. Recentemente è stata pubblicata sul JAMA Network Open una metanalisi che ha integrato i dati di tali studi, mettendo in evidenza un’alta probabilità di falsi positivi.

I ricercatori hanno deciso di valutare l’efficacia diagnostica della fotopletismografia in quanto questa tecnologia non richiede l’impiego di dispositivi aggiuntivi come smartwatch, notoriamente più diffusi tra i soggetti molto giovani con un basso rischio di FA. Nella metanalisi sono stati inclusi 10 studi, per un totale di 3852 soggetti con 65 anni di età o più. Tutti i soggetti erano in possesso di un iPhone e le applicazioni da loro impiegate, per quanto diverse, adoperavano lo stesso approccio statistico e di elaborazione dei dati. Gli studi riportavano in media un’elevata sensibilità (94.2%: CI, 92.2%-95.7%) e specificità (95.8%; CI: 92.4%-97.7%). La metanalisi ha però indagato anche la capacità di screening per la FA delle applicazioni, calcolando il valore predittivo positivo (PPV) e il valore predittivo negativo (NPV) in due sottopopolazioni: soggetti ≥ 65 anni e soggetti ≥ 65 anni con ipertensione. Per ogni gruppo il PPV e il NPV sono stati calcolati in base alle due percentuali di prevalenza 1,3% vs 3,2% per la FA non diagnosticata:

  • Nel gruppo senza ipertensione:
    • PPV: 19,3% (CI: 19,2% – 19,4%) vs 37.5% (95% CI, 37.4%-37.6%)
    • NPV: 99,9% (CI: 99,94% – 99,95%) vs 99.8% (CI, 99.83%-99.84%)
  • Nel gruppo con ipertensione:
    • PPV: 20.5% (95% CI, 20.4%-20.6%) vs 39.2% (95% CI, 39.1%-39.3%)
    • NPV: 99.9% (95% CI, 99.9%-99.9%) vs 99.8% (95% CI, 99.8%-99.8%)

I risultatati hanno messo quindi in evidenza come le applicazioni smartphone basate sulla fotopletismografia a contatto potrebbero associarsi a un’alta probabilità di falsi positivi. Per questo motivo, i ricercatori concludono che l’idea di utilizzare questa tecnologia per effettuare uno screening della FA nella popolazione generale potrebbe essere prematura. Inoltre, anche se molti degli studi inclusi nella metanalisi sono recenti (due del 2016 e quattro del 2018), non tutti sono stati soggetti a peer review. Gli autori sottolineano quindi che sono in generale necessari ulteriori studi, sottoposti a revisione tra pari, e con un campione di studio più grande.

Vasilica Manole

Bibliografia

1. O’Sullivan JW, Grigg S, Crawford W, et al. Accuracy of Smartphone Camera Applications for Detecting Atrial Fibrillation. A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Network Open 2020; 3(4):e202064. doi:10.1001/jamanetworkopen.2020.2064