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Fibrillazione atriale, meno ansia e depressione dopo un’ablazione transcatetere

A cura di Fabio Ambrosino By 15 Settembre 2023Settembre 19th, 2023No Comments
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L’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale determina un miglioramento, rispetto alla terapia medica, dei sintomi di ansia e depressione nei pazienti con aritmia sintomatica.

Sono stati pubblicati su JAMA i risultati dello studio REMEDIAL (Randomized Evaluation of the Impact of Catheter Ablation on Psychological Distress in Atrial Fibrillation), che ha messo a confronto le due strategie terapeutiche in termini di impatto sul benessere psicologico (1).

In precedenza, diversi studi osservazionali o nonrandomizzati avevano messo in evidenza una relazione tra fibrillazione atriale e salute mentale. Un rapporto del 2018, ad esempio, aveva individuato la presenza di forme severe di ansia e depressione in un terzo dei pazienti (2).

Alcuni studi avevano poi suggerito un possibile effetto positivo dell’ablazione transcatetere (3) sullo stato psicologico dei pazienti, ma questa ipotesi non era mai stata valutata in un trial randomizzato.

Lo studio REMEDIAL ha cercato di colmare questa lacuna andando valutare 100 pazienti con fibrillazione atriale sintomatica seguiti da due centri specializzati in Australia, i quali sono stati randomizzati per ricevere un’ablazione transcatetere (n=52) o la terapia medica (n=48).

L’endpoint primario dello studio, costituito dal punteggio totale all’Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) a 12 mesi, è risultato significativamente più basso nel gruppo sottoposto ad ablazione transcatetere rispetto a quello sottoposto alla terapia medica, sia al follow up a sei mesi (8,2 vs 11,9; p=0,006) che a 12 mesi (7,6 vs 11,8; p=0,005). Va però sottolineato che l’assenza di una procedura sham nel gruppo di controllo potrebbe aver avuto un impatto sui risultati.

Per quanto riguarda gli endpoint secondari, poi, la prevalenza di un distress psicologico grave è risultata più bassa nel gruppo sottoposto all’isolamento delle vene polmonari. Anche i punteggi relativi alle scale specifiche di ansia dell’HADS e di depressione dell’HADS e del Back Depression Inventory-II (BDI-II), infine, sono risultati più bassi nei soggetti esposti alla procedura.

“Il trial REMEDIAL ben dimostra cosa succede quando si agisce sui sintomi della fibrillazione atriale – hanno commentato, in un’editoriale di accompagnamento, i cardiologi tedeschi Julia Lurz e Karl-Heinz Ladwig (4) – ansia e depressione si riducono mentre la qualità di vita migliora, favorendo maggiori possibilità per i pazienti di intraprendere attività fisiche e sociali”.

Bibliografia

1. Al-Kaisey AM, Parameswaran R, Bryant C, et al. Atrial Fibrillation Catheter Ablation vs Medical Therapy and Psychological Distress: A Randomized Clinical Trial. JAMA 2023; 330(10): 925–933.
2. Walters TE, Wick K, Tan G, et al. Psychological distress and suicidal ideation in patients with atrial fibrillation: prevalence and response to management strategy. J Am Heart Assoc 2018; 7(18): e005502.
3. Walfridsson H, Walfridsson U, Nielsen JC, et al. Radiofrequency ablation as initial therapy in paroxysmal atrial fibrillation: results on health-related quality of life and symptom burden: the MANTRA-PAF trial. Europace. 2015; 17(2): 215-221.
4. Lurz J, Ladwig K. Benefits of Pulmonary Vein Isolation Beyond Rhythm Control: Implications for Mental Health. JAMA 2023;3 30(10): 919–920