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Facebook: problemi di privacy anche in Cardiologia?

By 20 Aprile 2018No Comments
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Un paio di settimane fa gran parte dei media di tutto il mondo parlavano di Mark Zuckerberg – fondatore e CEO di Facebook – interrogato dal Congresso degli Stati Uniti in merito a un possibile uso improprio dei dati personali degli utenti da parte del social network. Quella testimonianza, per quanto possa sembrare strano, ha delle implicazioni anche per il mondo della cardiologia. Un anno fa, infatti, Facebook aveva contattato l’American College of Cardiology (ACC), la Stanford University School of Medicine e altre istituzioni proponendo a queste di utilizzare le informazioni (in forma anonima) provenienti dai profili degli utenti del social network per individuare i soggetti bisognosi di assistenza clinica. Ora, in seguito alle problematiche emerse in merito al caso Cambridge Analytica, questo progetto è stato temporaneamente accantonato.

L’obiettivo iniziale era quello di valutare se la combinazione di dati clinici e “social” potesse aiutare i ricercatori a studiare gli effetti delle relazioni sociali sulla salute. “L’industria biomedica ha compreso da molto tempo i potenziali benefici associati alla presenza di una rete di rapporti e di amicizie”, si legge in una dichiarazione rilasciata dai portavoce di Facebook a theheart.org | Medscape Cardiology, “ma c’è bisogno di ulteriori studi prima che i medici possano sviluppare trattamenti e interventi che tengano conto di questi aspetti”.

Il progetto è stato messo in stand-by. “Il lavoro si è fermato alla fase di pianificazione”, recita il comunicato di Facebook, “e non abbiamo ricevuto, condiviso o analizzato i dati di nessuno”. Questo punto è stato ribadito anche in una dichiarazione del Presidente dell’ACC Micheal Valentina, il quale ha però sottolineato come la sua società avesse preso in considerazione – al pari di altre iniziative di ricerca – una “possibile collaborazione con Facebook”.

Alla luce dei recenti avvenimenti e delle preoccupazioni relative alla privacy policy del social network, il progetto è stato però accantonato. “Il mese scorso abbiamo deciso di mettere in pausa questa iniziativa – si legge nello statement di Facebook – in modo da poterci concentrare su altri importanti obiettivi, tra cui quello di proteggere al meglio i dati degli utenti e garantire una maggiore trasparenza su come questi vengono utilizzati per i nostri prodotti e servizi”.

Fabio Ambrosino