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EHRA 2018: effetti dell’alcol sulla frequenza cardiaca

By 21 Marzo 2018Marzo 30th, 2022No Comments
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La chiamano “sindrome del cuore in vacanza”. Consiste, in sintesi, in un disturbo del ritmo cardiaco dovuto alla combinazione di stress, disidratazione e alcool. Proprio per analizzare la relazione tra salute cardiovascolare e consumo di alcolici, i ricercatori della LMU University Hospital Munich Department of Cardiology hanno analizzato il tracciato elettrocardiografico di oltre 3.000 visitatori dell’edizione 2015 dell’Oktoberfest. I risultati sono stati presentati al meeting annuale dell’European Heart Rhythm Association (EHRA), appena conclusosi a Barcellona.

È la prima volta che misure fisiologiche cardiache vengono messe in relazione al consumo di alcol in fase acuta. Sono stati presi in considerazione 4 parametri elettrocardiografici (frequenza cardiaca, intervallo PR, complesso QRS e intervallo QT) e il tasso alcolemico di 3.012 persone presenti alla tradizionale festa della birra di Monaco. Oltre a queste informazioni i ricercatori hanno poi considerato età, sesso, presenza di malattie cardiache, eventuali terapie cardiologiche e abitudine al fumo. In media, la concentrazione di alcol nel respiro dei partecipanti è risultata di 0,85 g/Kg. È poi emersa una relazione lineare e significativa tra uno dei parametri ECG considerati – la frequenza cardiaca – e il tasso alcolemico: più il soggetto aveva bevuto e maggiore era il numero di battiti al minuto. Il gruppo di ricerca sta ora cercando di capire se l’aumento della frequenza associato al consumo di alcol possa in qualche modo portare, a lungo termine, allo sviluppo di disturbi del ritmo cardiaco.

“Al momento non possiamo concludere che l’incremento indotto dall’alcol sia dannoso”, ha spiegato Moritz Sinner, responsabile della ricerca. “Ma le persone che soffrono di disturbi cardiaci presentano in genere una frequenza cardiaca elevata, che in molti casi può innescare un disturbo aritmico come la fibrillazione atriale. È quindi plausibile che l’aumento della frequenza cardiaca causato dall’alcol possa portare a un’aritmia”. Inoltre, la maggior parte dei soggetti considerati nello studio era giovane e in salute. “Credo che in un campione di persone anziane o con patologie cardiache – ha concluso Sinner – potremmo individuare un’associazione tra consumo di alcol e aritmie”.

Fabio Ambrosino