Una ricerca appena pubblicata sullo European Journal of Preventive Cardiology annovera gli effetti collaterali da statine tra i maggiori predittori d’insuccesso nel controllo dei livelli di colesterolo LDL, insieme alla non-aderenza e all’impiego di statine a bassa o moderata intensità.
Il progetto NORwegian COR (NOR-COR) nasce dalla collaborazione tra le strutture ospedaliere di Drammen e Vestfold e il Dipartimento di Scienze Comportamentali dell’University of Oslo, con l’intento di indagare i motivi per cui in pazienti con evento cardiovascolare pregresso non si riescano a controllare con successo i fattori di rischio, inclusi colesterolo e pressione arteriosa. Lo studio ha incluso 1.095 pazienti ospedalizzati con primo o ricorrente evento coronarico, o in terapia (infarto, bypass coronarico o stent) presso le due strutture norvegesi. I dati socio-demografici, medici e psico-sociali sono stati tratti direttamente dai registri ospedalieri mentre esami clinici, campioni di sangue, e un questionario di auto-refertazione sono stati raccolti durante l’ospedalizzazione e al follow-up (da 2 a 36 mesi). Si è calcolato l’impatto di potenziali ostacoli nel raggiungere i livelli target di colesterolo LDL considerando quest’ultimo come variabile dicotomica (superiore o inferiore a 1.8 mmol/l) e continua. Il 57% dei pazienti non ha raggiunto i livelli target al follow-up. I ricercatori hanno evidenziato tra le cause principali: gli effetti collaterali statino-specifici (soprattutto disturbi muscolari), scarsa aderenza al trattamento, impiego di statine a intensità moderata o lieve.
I soggetti che presentavano effetti collaterali e quelli che non assumevano statine, hanno mostrato un tasso d’insuccesso 3 volte superiore nel raggiungere i livelli target di colesterolo. Inoltre, i pazienti in trattamento con statine a bassa o moderata intensità presentavano il 62% di possibilità in più di non raggiungere i valori standard.
John Munkhaugen (Drammen Hospital), primo autore del lavoro, ha sottolineato come i risultati dell’analisi mostrino chiaramente che un miglior controllo dei livelli di colesterolo LDL deve tener conto degli effetti collaterali delle statine e puntare sull’aderenza alla terapia, con statine sufficientemente potenti. “A sorpresa”, ha aggiunto, “non hanno costituito elementi predittivi forti un basso status socio-economico e fattori psicosociali”. Mentre il legame tra la non-aderenza e l’impiego di statine poco potenti si può probabilmente spiegare in termini di effetti farmacologici, è necessario approfondire i motivi per cui gli effetti collaterali da statine abbiano un così forte impatto sul controllo del colesterolo.
Livia Costa
▼ Munkhaugen J et al. Medical and psychosocial factors and unfavourable low-density lipoprotein cholesterol control in coronary patients. Eur J Prev Cardiol 2017.