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Counseling alimentare ai minori, benefici anche per i genitori

By 26 Luglio 2017Settembre 28th, 2021No Comments
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IHCA ipotermia

Fornire consigli per una dieta sana a una popolazione pediatrica ha effetti anche sulla salute cardiovascolare dei genitori? Uno studio finlandese, pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology (1), ha indagato questa ipotesi analizzando diversi parametri clinici, tra cui le concentrazioni di colesterolo LDL e di proteine nel sangue, in soggetti i cui figli erano stati reclutati nello Special Turku Coronary Risk Factor Intervention Project (STRIP): un progetto di counseling alimentare destinato ai bambini nati tra il 1989 e 1992 nella città finlandese di Turku (2).

In totale, lo studio STRIP aveva reclutato 1107 neonati, suddivisi in due gruppi mediante procedura di randomizzazione. Il primo, composto da 562 bambini e rispettivi genitori, era stato sottoposto a sedute di counseling alimentare con cadenza annuale fino al compimento del ventesimo anno di età dei figli; il secondo, composto da 545 famiglie, costituiva invece il gruppo di controllo. L’obiettivo principale delle sedute di counseling era quello di ridurre il consumo di grassi saturi e, contemporaneamente, aumentare quello di grassi insaturi. Dai risultati era emerso un apporto ridotto di grassi insaturi, accompagnato da un livello più basso di colesterolo LDL, nei soggetti del gruppo sperimentale rispetto a quello di controllo.

Per quanto riguarda la ricerca pubblicata sullo European Journal of Preventive Cardiology invece, i ricercatori hanno analizzato, con un report quotidiano realizzato ogni due anni, la dieta dei genitori dei bambini reclutati nello studio STRIP, nel periodo di tempo compreso tra il nono e il diciannovesimo anno di età dei figli. Sono stati poi presi in considerazione anche peso, pressione sanguigna, livelli di lipidi nel sangue, glucosio e insulina dal settimo mese al ventesimo anno dei figli. I risultati hanno messo in evidenza un maggiore apporto di grassi polinsaturi e monoinsaturi, e un minor consumo di grassi saturi, nei genitori dei figli del gruppo sottoposto a counseling alimentare nello studio STRIP. Inoltre, per le madri di questi sono emersi anche livelli significativamente inferiori di proteine totali e colesterolo LDL nel sangue. Effetto verificatosi anche nei padri, pur non raggiungendo la significatività statistica.

“Interventi orientati a stabilire abitudini alimentari sane nei bambini hanno un effetto a lungo termine sulla dieta dei genitori, – ha commentato Johanna Jakkola, ricercatrice dell’University of Turku che ha partecipato allo studio – e questo tende a manifestarsi anche in termini di colesterolo nel sangue, soprattutto per le madri”. Presumibilmente, sostengono gli autori, tutti i membri della famiglia assumono gli stessi alimenti e, quindi, le abitudini dei figli tendono a influenzare quelle dei genitori. “Il nostro studio pone l’accento sull’efficacia a lungo termine del counseling alimentare sui bambini e, quindi, sull’importanza di pianificare interventi di questo tipo a un livello di salute pubblica”.

Fabio Ambrosino

▼ 1. Jaakkola JM, et al. Longitudinal child-oriented dietary intervention: Association with parental diet and cardio-metabolic risk factors. The Special Turku Coronary Risk Factor Intervention Project. European Journal of Preventive Cardiology. 2017. DOI: 10.1177/2047487317720286.
2. Niinikoski H, et al. Effect of repeated dietary counseling on serum lipoproteins from infancy to adulthood. Pediatrics 2012;129:e704–e713.