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Cirrosi e trombosi vena portale, evidenze pro anticoagulanti

By 13 Luglio 2017Settembre 28th, 2021No Comments
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Nonostante alcuni studi supportino l’utilizzo degli anticoagulanti nei pazienti affetti da cirrosi epatica e trombosi della vena portale (PVT), i dati sono limitati. Una meta-analisi realizzata dai ricercatori di “Sapienza” – Università di Roma e pubblicata sulla rivista Gastroenterology, in cui sono stati analizzati i dati di otto trial clinici, dimostra tuttavia che la terapia non è soltanto efficace in termini di ricanalizzazione e ridotta progressione di malattia ma anche sicura per quanto riguarda il rischio di emorragie.

Queste costituiscono infatti una delle complicazioni più gravi per i pazienti affetti da cirrosi, che nel 20% dei casi soffrono anche di PVT. Un quadro clinico in cui l’impiego di anticoagulanti potrebbe essere sconsigliabile per la possibile compresenza di coagulopatie difficilmente identificabili attraverso le tecniche standard. Lorenzo Loffredo, ricercatore in Medicina Interna a “Sapienza” – Università di Roma, e colleghi hanno preso in considerazione otto trial clinici in cui si analizzavano gli effetti di una terapia anticoagulante in pazienti con cirrosi e PVT, per un totale di 353 pazienti sottoposti a eparina a basso peso molecolare, warfarin o nessun trattamento, mediamente per sei mesi e con un follow-up di circa due anni. Rispetto a quelli non sottoposti ad anticoagulanti, i soggetti del gruppo sperimentale sono risultati associati a un tasso più elevato di ricanalizzazione completa e a un rischio minore di progressione della PVT e di sanguinamento da rottura spontanea di varici gastroesofagee. Non sono invece emerse differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda le emorragie, verificatesi nell’11% dei pazienti di entrambi i gruppi. “Dalla meta-regressione è emerso che la durata della terapia non ha un effetto sugli outcome”, scrivono gli autori. “Nei pazienti trattati l’eparina a basso peso molecolare, a differenza del warfarin, è risultata associata a una completa risoluzione della PVT. Invece, sia l’eparina a basso peso molecolare che il warfarin sono risultati efficaci nel ridurre la progressione della PVT”.

Tuttavia, sostengono gli autori, i risultati devono essere interpretati con cautela in quanto la maggior parte degli studi sul warfarin erano retrospettivi e non riportavano i dati relativi alla qualità dell’azione anticoagulante. “È una sfida trattare con questi farmaci i pazienti affetti da cirrosi a causa del rischio percepito relativo alla potenziale presenza di coagulopatie, che possono portare a emorragie”. Ciò nonostante, la metanalisi realizzata dai ricercatori italiani mostra che una terapia anticoagulante in questi pazienti migliora gli outcome senza aumentare il rischio di emorragie.

Fabio Ambrosino

▼ Loffredo L, Pastori D, Farcomeni A, Violi F. Effects of Anticoagulants in Patients With Cirrhosis and Portal Vein Thrombosis: A Systematic Review and Meta-analysis. Gastroenterology 2017; DOI: http://dx.doi.org/10.1053/j.gastro.2017.04.042