
Il 15% dei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare sottoposti a chiusura dell’auricola sinistra per la prevenzione dell’ictus muore entro un anno dall’intervento. È quanto emerge da un registro internazionale pubblicato su JACC: Clinical Electrophysiology, i cui risultati suggeriscono la necessità di considerare l’aspettativa di vita dei pazienti potenzialmente trattabili con questa procedura (1).
Sono stati inclusi nell’analisi 807 pazienti consecutivi (età media: 76 anni; CHA2DS2-VASc score medio: 4,5) sottoposti a chiusura dell’auricola sinistra presso otto centri distribuiti tra Europa e Canada nel periodo compreso tra il 2009 e il 2019.
Dai dati è emerso che 125 pazienti (15,5%) sono deceduti entro dodici mesi dalla procedura.”Credo che sia ragionevole pensare che se il paziente vive meno di un anno la probabilità di prevenire degli ictus sia molto bassa – ha commentato Josep Rodès-Cabau del Quebec Heart and Lung Institute, responsabile dello studio, intervistato da theheart.org | Medscape Cardiology – e dobbiamo anche considerare il rapporto costo-efficacia della procedura”.
Gli autori hanno quindi effettuato un’analisi multivariabile per individuare i fattori di rischio associati in modo indipendente a una mortalità precoce, individuandone cinque: età pari o superiore a 78 anni (HR: 1,03 per anno), indice di massa corporea inferiore a 23 kg/m2 (HR: 0,92 per ogni aumento di 1 kg/m2), diabete (HR: 1,71), precedente scompenso cardiaco (HR: 1,74) e basso filtrato glomerulare stimato (HR: 1,09 ogni decremento di 5mL/min/1,73m2).
È poi emerso che il rischio di andare incontro a morte entro un anno dalla procedura di chiusura dell’auricola sinistra era anche maggiore nei pazienti che presentavano contemporaneamente più di un fattore di rischio. Considerando quelli con quattro o cinque di questi fattori, ad esempio, l’esito ha interessato il 48,9% dei soggetti.
“Un singolo studio non permette al momento di trarre conclusioni definitive in quanto la chiusura dell’auricola può effettivamente prevenire gli ictus”, ha concluso Rodès-Cabau. “Penso però che questa analisi metta in evidenza l’importanza di una valutazione attenta del paziente, che consideri anche l’aspettativa di vita. Credo che attualmente questo non sia fatto in modo sistematico”.
Bibliografia
1. Mesnier J, Cruz-González I, Arzamendi D, et al. Incidence and Predictors of Early Death in Patients Undergoing Percutaneous Left Atrial Appendage Closure. J Am Coll Cardiol EP. 2022 Sep, 8 (9) 1093–1102.