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Cambiare casa dopo un infarto? Potrebbe non essere una buona idea

Fabio Ambrosino By 4 Ottobre 2023No Comments
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Cambiare casa dopo un infarto miocardico può aumentare significativamente il rischio di morte o di essere trasferiti in una struttura assistenziale come misura di fine vita.

È quanto emerge da uno studio prospettico, i cui risultati sono stati pubblicati sul Canadian Journal of Cardiology, che ha seguito un ampio gruppo di soggetti con infarto miocardico acuto nel corso di due decenni (1).

Lo studio ha coinvolto 3.369 pazienti colpiti da un evento di questo tipo tra dicembre 1999 e marzo 2023, con un’età media di 65 anni e di sesso maschile nel 69% dei casi. I ricercatori hanno seguito i partecipanti fino alla loro morte o fino all’ultima data di follow-up disponibile. Il cambiamento di residenza è stato definito come un trasloco da una zona di codice postale all’altra.

Le informazioni sono state raccolte da varie fonti, compreso uno studio osservazionale prospettico sulla relazione tra stato socio-economico e rischio di infarto miocardico acuto. I dati sulla mortalità sono stati estratti dall’Ontario Registered Persons Data Base. Lo studio ha anche considerato il reddito del quartiere, i fattori clinici e le comorbilità dei pazienti, le visite mediche e le prescrizioni di farmaci utilizzando diverse banche dati.

I risultati hanno rivelato che dopo un infarto miocardico la scelta di cambiare casa era associata a un aumento del 12% della mortalità e del 26% della probabilità di essere trasferiti in una struttura assistenziale per il fine vita. Inoltre, coloro che si sono trasferiti più frequentemente hanno mostrato un tasso di mortalità quasi doppio rispetto a coloro che si erano spostati solo una volta in 10 anni.

Sebbene lo studio abbia tenuto conto di molteplici variabili, inclusi i livelli socio-economici delle aree di residenza, non erano noti i dettagli sul motivo per cui le persone si erano trasferite. Gli autori concludono tuttavia che i clinici dovrebbero essere consapevoli di questo aspetto e considerare attentamente questa circostanza nel corso degli incontri clinici, cercando di individuare problemi potenzialmente reversibili e identificare supporti supplementari che possano aiutare l’individuo a continuare a vivere in modo indipendente nella propria casa.

Bibliografia

1. Alter DA, Rosenfeld A, Fang J, et al. The relationship between residential mobility and mortality following acute myocardial infarction. Can J Cardiol 2023; DOI:https://doi.org/10.1016/j.cjca.2023.09.014