Skip to main content

Arresto cardiaco extraospedaliero senza sopraslivellamento di ST, nessun vantaggio da un’angiografia coronarica precoce

A cura di Fabio Ambrosino By 14 Giugno 2022No Comments
News
angiografia coronarica

I pazienti vittime di un arresto cardiaco extraospedaliero (OHCA) senza sopraslivellamento del tratto ST non traggono benefici da un’angiografia coronarica precoce. È quanto emerge da un piccolo trial randomizzato – lo studio multicentrico EMERGE –  che ha messo a confronto l’efficacia di una strategia di intervento precoce o ritardata in termini di sopravvivenza con sequele neurologiche minime o assenti a 180 giorni. I risultati sono stati pubblicati su JAMA Cardiology (1).

Lo studio ha preso in considerazione 279 pazienti (età media: 64 anni) resuscitati dopo un arresto cardiaco extraospedaliero senza sopraslivellamento del tratto ST, reclutati presso 22 centri francesi e randomizzati per ricevere un’angiografia coronarica precoce o ritardata (dalle 48 alle 96 ore). Il tempo medio tra la randomizzazione e l’angiografia è stato di 0,6 ore nel gruppo trattato d’emergenza e 55,1 ore nel gruppo trattato successivamente.

L’endopoint primario era costituito dalla sopravvivenza con sequele neurologiche minime o assenti, definitive da una Cerebral Performance Category (CPC) pari a 2 o inferiore, a 180 giorni. Questo si è verificato nel 34,1% del gruppo sottoposto ad angiografia coronarica precoce e nel 30,7% di quelli sottoposti ad angiografia coronarica ritardata (HR 0,87; IC 95% 0,65 – 1,15; P = 0,32). Non sono emerse differenze significative, tuttavia, neanche considerando la sola sopravvivenza a 180 giorni (36,2% vs 33,3%; HR 0,86; P = 0.31) o altri outcome secondari come l’incidenza di shock, tachicardia ventricolare e/o fibrillazione entro 48 ore, la variazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra tra il basale e 180 giorni, la scala CPC alla dimissione dall’unità di terapia intensiva e al giorno 90 e la durata della degenza ospedaliera.

Come sottolineato da Christian Spaulding dell’European Hospital Georges Pompidou, responsabile della ricerca, i risultati dello studio sono in linea con quelli di altri studi randomizzati, tra cui il trial TOMAHAWK, che hanno valutato l’efficacia di un’angiografia coronarica precoce nei pazienti vittime di arresto cardiaco extraospedaliero senza sopraslivellamento del tratto ST, mentre differiscono da quelli di alcuni registri: “Penso che ci sia un gruppo di pazienti che può trarre beneficio dall’angiografia coronarica precoce – ha commentato in un’intervista a TheHeart.org – ma dobbiamo capire come selezionare questi pazienti”.

Bibliografia

1. Hauw-Berlemont C, Lamhaut L, Diehl J, et al. Emergency vs Delayed Coronary Angiogram in Survivors of Out-of-Hospital Cardiac Arrest: Results of the Randomized, Multicentric EMERGE Trial. JAMA Cardiol 2022; doi:10.1001/jamacardio.2022.1416