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Aritmie e demenza, il documento EHRA/HRS/APHRS/LAHRS

By 27 Marzo 2018Marzo 30th, 2022No Comments
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I pazienti affetti da fibrillazione atriale potrebbero trarre benefici, in termini di una minore probabilità di sviluppare una demenza, dai farmaci per la prevenzione dell’ictus. Questo è quello che si legge nel documento di consenso su aritmie e demenza realizzato dagli esperti dell’European Heart Rhythm Association (EHRA), dell’Heart Rhythm Society (HRS), dell’Asia Pacific Hearth Rhythm Society (APHRS) e della Latin American Heart Rhythm Society (LAHRS) (1). Il documento è stato presentato il 19 marzo al meeting annuale dell’EHRA di Barcellona e pubblicato sulle riviste EP Europace, Heart Rhythm e Journal of Arrhythmia.

Le aritmie, così come alcune delle procedure utilizzate per trattarle, sono associate a un rischio maggiore di andare incontro a declino cognitivo e demenza. In particolare, la presenza di una fibrillazione atriale sembra essere un fattore di rischio rilevante, in quanto questa patologia si lega a un rischio due volte maggiore di ictus silente. Questi eventi – pur non causando sintomi percepibili – possono produrre una serie di micro-lesioni cerebrali in grado di determinare, a lungo termine, un deficit cognitivo diffuso. Per questo motivo, il trattamento anticoagulante impiegato per la prevenzione dell’ictus nei pazienti affetti da fibrillazione atriale potrebbe ridurre la probabilità che questi sviluppino una demenza. Inoltre, anche uno stile di vita sano (non fumare, tenere sotto controllo ipertensione, obesità, diabete e apnee notturne) può fungere da fattore protettivo.

“I pazienti affetti da fibrillazione atriale potrebbero ridurre il rischio di declino cognitivo prendendo gli anticoagulanti e adottando uno stile di vita più sano”, ha sottolineato Nikolaos Dagres, responsabile della stesura del documento. Tuttavia, anche alcune strategie terapeutiche impiegate nel trattamento della fibrillazione atriale – come l’ablazione transcatetere – possono, di per sé, far aumentare la probabilità di andare incontro a demenza. Per ridurre tale rischio, gli operatori dovrebbero seguire le raccomandazioni esistenti in merito alla procedura e alla gestione del paziente nelle fasi pre- e post-operatorie. Infine, nel documento si suggerisce ai medici di prestare attenzione, in caso di sospetto declino cognitivo, a eventuali cambiamenti a livello comportamentale (ad esempio, se il paziente si dimentica gli appuntamenti). In tal caso si suggerisce di contattare i familiari per ottenere informazioni collaterali e, qualora il sospetto venisse confermato, di sottoporre il paziente a una valutazione neuropsicologica completa.

Fabio Ambrosino

▼ Dagres N, et al. European Heart Rhythm Association (EHRA)/Heart Rhythm Society (HRS)/Asia Pacific Hearth Rhythm Society (APHRS)/Latin American Heart Rhythm Society (LAHRS) expert consensus on arrhythmias and cognitive function: what is the best practice? Europace 2018; doi: 10.1093/europace/euy046.