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Anticorpi monoclonali: il futuro della terapia ipolipemizzante

By 14 Luglio 2015No Comments
NewsInterviste

Intervista a Maddalena Lettino, U.O. Cardiologia Clinica, Istituto Clinico Humanitas, IRCCS, Rozzano

Le statine hanno certamente rappresentato una svolta epocale nel trattamento dei pazienti con ipercolesterolemia, consentendo di ottenere una riduzione dei livelli di colesterolo LDL fino al 50% rispetto ai valori basali. Ciononostante, nei pazienti con ipercolesterolemia familiare, nei quali i livelli di colesterolo LDL al basale possono arrivare ben oltre i 150-200 mg/dl fino a superare in alcuni casi i 300 mg/dl, la terapia statinica da sola si rivela insufficiente ai fini del raggiungimento dei valori target di colesterolo LDL. In questo contesto, gli studi condotti con una nuova categoria di farmaci, gli anticorpi monoclonali che inibiscono il recettore PCSK9, dotati di effetti ipolipemizzanti aggiuntivi a quelli della terapia standard, aprono nuovi orizzonti nel trattamento di questa categoria di pazienti con incoraggianti risultati anche sugli eventi cardiovascolari.

I pazienti con forma eterozigote di ipercolesterolemia costituiscono una popolazione ideale per il trattamento con anticorpi monoclonali, considerato che in questa particolare categoria di pazienti i livelli basali di colesterolemia LDL superano già i 250 mg/dl.

Sulla base di proiezioni di popolazione, la prevalenza di ipercolesterolemia familiare si stima essere compresa tra 1:200 e 1:500; in particolare, in Italia la percentuale di riconoscimento si attesta al di sotto dell’1%. Tuttavia, in alcuni paesi l’attuazione di campagne di sensibilizzazione ha portato all’identificazione di soggetti affetti fin oltre il 70% della popolazione, il che lascia intendere quanto di fatto tale condizione sia fortemente sottodiagnosticata.

In questo contesto si inserisce il programma ODYSSEY, che si è proposto di valutare efficacia e sicurezza dell’anticorpo monoclonale alirocumab nel trattamento dell’ipercolesterolemia, testato in associazione a statine, a confronto con le statine, in pazienti intolleranti alle statine o in associazione a qualsivoglia terapia ipocolesterolemizzante, documentando una netta riduzione dei livelli di colesterolo LDL oltre che una riduzione degli eventi avversi in oltre 22.000 pazienti arruolati in 14 studi.

http://youtu.be/DJKp3xRl0Ig