
Il panorama dell’amiloidosi cardiaca è radicalmente cambiato nel corso degli ultimi anni. La disponibilità di nuove terapie specifiche, di metodiche diagnostiche non invasive e l’aumentata diffusione delle conoscenze hanno fatto sì che l’interesse nei confronti di questa classe di patologia sia cresciuto in modo notevole. Risulta quindi di particolare rilevanza la pubblicazione del libro Amiloidosi cardiaca: come si diagnostica, come si cura, scritto da Michele Emdin, Giuseppe Vergaro e Claudio Passino della Fondazione Toscana “Gabriele Monasterio” e Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (1).
“Una delle barriere alla diffusione della conoscenza dell’amiloidosi è sempre stata (e continua in parte ad essere) la frammentazione delle competenze in tanti ambiti specialistici, medicina interna, cardiologia, ematologia, neurologia, nefrologia”, scrive Claudio Rapezzi (Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna, Università degli Studi di Ferrara) in una recensione pubblicata nel numero di marzo del Giornale Italiano di Cardiologia (2). “Questo fa sì, ad esempio, che nel corso di laurea in medicina e chirurgia l’argomento sia fra i meno trattati. Anche nelle Scuole di Specializzazione in Cardiologia l’amiloidosi ha una presenza generalmente marginale. Il libro di Emdin, Vergaro e Passino aiuta a superare questo limite e fornisce una fotografia nitida e ragionata dell’amiloidosi cardiaca in tutte le sue declinazioni”.
Bibliografia
1. Emdin M, Vergaro G, Passino C. Amiloidosi cardiaca: come si diagnostica, come si cura. Pisa: University Press, 2021.
2. Rapezzi C. Amiloidosi cardiaca. Come si diagnostica, come si cura – di Michele Emdin, Giuseppe Vergaro, Claudio Passino. Giornale Italiano di Cardiologia 2022; 23(3): 232.