Skip to main content

Almeno una volta nella vita…

By 3 Marzo 2015No Comments
News

A cura di Gabriele Bronzetti, Cardiologia e Cardiochirurgia Pediatrica, Ospedale S. Orsola-Malpighi di Bologna


È proprio così, con la precisione della poesia e l’indeterminazione della scienza, che il decreto Lorenzin dell’8 agosto 2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18/10/2014 impone un ECG a tutti i bambini che svolgono attività sportive parascolastiche (organizzate dalle scuole al di fuori dell’orario di lezione) e a coloro che fanno sport presso società affiliate alle Federazioni sportive nazionali e al CONI. Praticamente a tutti i deambulanti con legittima vocazione alla salute. 

ecg-abstract

L’adagio “almeno una volta nella vita” vale fino ai 60 anni, decretando comicamente che un cinquantanovenne può serenamente accedere alla palestra con un ECG pre-sessantottesco, se mai fosse ancora leggibile. Si tratta di un decreto rivoluzionario: il consumo di carta termica rosa è schizzato alle stelle, così come la temperatura dei pur rodati elettrocardiografi italioti; gli ambulatori di ogni dove hanno finito le agende e le farmacie si stanno attrezzando per eseguire ECG al pari di pressione, colesterolo e tricologia per disperati. Le nuove disposizioni che regolano i certificati per l’attività non agonistica potrebbero diventare una formidabile occasione per imparare o re-imparare a leggere ECG pediatrici. Succede spesso di sentirsi rispondere da cardiologi specialisti “non posso e non sono tenuto a leggere questo ECG”, perché il paziente ha meno di 14 anni. Se per un bambino non è mai troppo presto per fare un ECG, per un cardiologo non è mai troppo tardi per imparare a leggerlo.

Almeno una volta nella vita.