Skip to main content

Alert digitali su misura per ottimizzare la prescrizione delle terapie per lo scompenso cardiaco

A cura di Livia Costa By 5 Marzo 2023No Comments
Dai congressiNews
alert scompenso cardiaco

Al Congresso annuale dell’American College of Cardiology (ACC.23), in corso a New Orleans in concomitanza con quello della World Heart Federation, è stata presentata una ricerca che ha rilevato una probabilità superiore di 2,5 volte di prescrivere antialdosteronici (MRA, uno dei trattamenti raccomandati dalle linee-guida per lo scompenso cardiaco) se il medico riceve un alert dalla cartella clinica elettronica di specifici pazienti.

I risultati sono stati pubblicati in simultanea sul Journal of the American College of Cardiology.

Gli antialdosteronici agiscono rallentando la progressione dello scompenso cardiaco e il loro impiego è raccomandato nei pazienti con scompenso a frazione d’eiezione ridotta (HFrEF).

Gli studi precedenti suggeriscono che la terapia con antialdosteronici non venga prescritta a ben due terzi dei pazienti che potrebbero beneficiarne e che il sottoutilizzo delle terapie raccomandate sia una delle principali cause delle ospedalizzazioni per scompenso cardiaco.

Secondo i ricercatori, i risultati dello studio presentato ad ACC.23 indicano che notifiche ad hoc o messaggi inviati dai sistemi di gestione delle cartelle cliniche elettroniche potrebbero incrementare l’impiego delle terapie raccomandate.

“Ciò dimostra quanto strumenti elettronici e promemoria abbiano il potere di migliorare notevolmente le cure per un’ampia popolazione di pazienti” ha dichiarato Amrita Mukhopadhyay, cardiologo e ricercatore clinico alla NYU Grossman School of Medicine di New York e autore principale dello studio. “Questi strumenti hanno l’enorme potenziale di ottimizzare le prescrizioni terapeutiche e le cure, soprattutto laddove ci sono lacune note”.

Lo studio ha valutato due diversi tool progettati per favorire la prescrizione di MRA a pazienti con HFrEF. Il primo tool è costituito da una notifica rilasciata dai sistemi di gestione delle cartelle elettroniche durante la visita medica. Questa notifica fornisce i dati chiave per la prescrizione di antialdosteronici da parte del medico che sta visitando un dato paziente. Il secondo tool è costituito da un breve messaggio di posta che ogni mese invita i medici a esaminare contemporaneamente le cartelle cliniche di più pazienti eleggibili a terapia con MRA.

I ricercatori hanno randomizzato 180 cardiologi di un ampio sistema sanitario in tre gruppi di 60. Per il primo gruppo è stata attivata la ricezione di alert dalle cartelle cliniche elettroniche, per il secondo messaggi di posta mensili, mentre il terzo non ha ricevuto né notifiche né messaggi. In sei mesi i medici hanno visto 2.100 pazienti eleggibili a terapia con antialdosteronici ai quali non era però ancora mai stata prescritta.

Al termine dello studio, gli MRA sono stati prescritti a circa il 30% dei pazienti visitati dai medici che avevano ricevuto notifiche dalle cartelle elettroniche, al 16% circa dei pazienti visitati dai medici che avevano ricevuto i messaggi mensili, e al 12% dei pazienti visitati dal terzo gruppo di cardiologi.

I risultati hanno evidenziato che, se il medico riceve notifiche dalle cartelle cliniche elettroniche, la probabilità che prescriva antialdosteronici aumentano di 2,5 volte rispetto al medico non sollecitato. Se riceve un breve messaggio di posta mensile, invece, le probabilità aumentano solo di 1,5 volte.

I ricercatori hanno attribuito questa superiorità del sistema con alert al fatto che le notifiche fossero mirate con accuratezza a specifiche situazioni in cui sarebbero risultate di grande utilità. Sono state inviate solo a cardiologi – i medici che più probabilmente prescriverebbero gli MRA – e solo durante visite con pazienti eleggibili a tale terapia, escludendo dunque quei pazienti che, per storia clinica o cure concomitanti, non avrebbero probabilmente beneficiato di tale terapia.

Prima dello studio, i ricercatori hanno inoltre condotto test qualitativi e interviste per sincerarsi che gli alert e i messaggi venissero comunicati con chiarezza e fornissero solo informazioni necessarie e rilevanti. Questo per evitare che si generasse confusione o un “affaticamento da alert” che avrebbe potuto portare a ignorare le notifiche non pertinenti o troppo frequenti.

“Abbiamo programmato questo alert affinché sia molto selettivo: viene inviato soltanto per pazienti che potrebbero realmente trarre beneficio dalla terapia” ha detto Mukhopadhyay. “E’ molto importante eseguire altri studi per verificare cosa è efficace per uno scenario specifico dato che abbiamo rilevato anche svantaggi per gli alert o per i messaggi”

Dal momento che la funzione di alert è presente in un gran numero di cartelle sanitarie elettroniche, Mukhopadhyay sostiene che questo tipo di intervento si potrebbe implementare nella maggior parte dei sistemi sanitari, anche se il format specifico e la strategia ottimale di distribuzione potrebbero variare da un sistema all’altro.

Lo studio ha anche un limite: ha registrato solo se gli antialdosteronici sono stati prescritti e non se i pazienti hanno compilato le ricette o assunto i farmaci. Gli studiosi comunque hanno dichiarato che allineare sempre più le pratiche prescrittive alle linee guida è un primo passo cruciale per aumentare l’adozione di queste terapie. Si è deciso quindi di proseguire gli studi sulla sostenibilità dell’alert nel tempo.