
È iniziato stamattina a Roma l’83° Congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia, in programma da oggi al 18 dicembre. Nel corso della conferenza stampa inaugurale – alla quale sono intervenuti il Presidente SIC Ciro Indolfi, il Presidente Eletto Pasquale Perrone Filardi, Francesco Romeo e Gianfranco Sinagra – si è data molta importanza ai progressi raggiunti nel corso degli ultimi anni in ambito terapeutico. “La cardiologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni”, ha commentato Indolfi nell’apertura dell’incontro. “Molte delle risorse che sono state investite in cardiologia si sono tradotte in un aumento dell’aspettative di vita”.
Tra i settori indicati come quelli in cui si sono verificati i progressi più significativi, il più discusso è stato quello delle dislipidemie. “La novità assoluta di questi ultimi anni – ha spiegato il Presidente della SIC – è stata l’aver capito che il colesterolo LDL non è un fattore di rischio per l’aterosclerosi, ma la sua causa. Si tratta di un cambio di paradigma non scontato. Abbiamo capito che se riduciamo il colesterolo LDL riduciamo la probabilità di andare incontro agli eventi cardiovascolari”. In questo senso, sono state tessute le lodi di tre approcci terapeutici di recente introduzione: l’inibizione di PCSK9, l’intereferennza a livello dell’RNA, con l’introduzione dei farmaci siRNA come inclisiran, e l’impiego dell’acido bempedoico. Gli studi clinici realizzati negli ultimi anni hanno infatti mostrato come, in aggiunta alle statine, queste approcci permettano di ottenere riduzioni consistenti dei livelli di colesterolo LDL.
L’altro settore in cui negli ultimi anni sono stati raggiunti obbiettivi terapeutici importanti è stato quello dello scompenso cardiaco. “Stiamo vivendo un momento di grande innovazione nei processi di inquadramento, gestione e cura”, ha spiegato Sinagra. “L’irruzione della categoria degli SGLT2 inibitori ha permesso di ottenere un ulteriore riduzione della mortalità e delle ospedalizzazioni dopo anni di stagnazione. Ma è da segnalare anche l’arrivo di tafamidis per il trattamento dell’amiloidosi cardiaca da transtiretina, patologia rara che spesso si presenta con le caratteristiche di uno scompenso cardiaca a frazione di eiezione preservata”. Sinagra ha poi sottolineato come tutta la gestione del paziente con scompenso cardiaco si trovi in una fase di evoluzione, anche grazie a tecnologie quali l’intelligenza artificiale, le reti neurali e l’impiego di una valutazione multiparametrica basata sui segnali inviati dai dispositivi di cui molti pazienti con scompenso sono portatori.
L’altro settore di cui si è discusso nel corso della conferenza stampa è stato quello della cardiologia interventistica, ricordando il ventennale dalla prima procedura di TAVI. “Quando Cribier propose questo approccio fu attaccato, quasi considerato un pazzo, mentre oggi la procedura sta diventando il gold standard nel contesto della valvola aortica”, ha ricordato Indolfi. “La novità di quest’anno è un trattamento simile è ora disponibile per il trattamento dell’insufficienza della valvola tricuspide, fino a poco tempo fa era considerata la cenerentola delle valvole. E stiamo assistendo allo stesso fenomeno che abbiamo visto con l’amiloidosi cardiaca: da quando è disponibile un trattamento l’interesse nei confronti di questa patologia sta crescendo”.
La conferenza stampa si è poi chiusa con uno sguardo al futuro, della società scientifica e della cardiologia in generale. “Lo scorso anno, dopo tanti in anni in cui assistevamo a una riduzione, la mortalità cardiovascolare è leggermente aumentata”, ha commentato. “Il Servizio Sanitario Nazionale dovrebbe adottare una visione globale di prevenzione, perché al momento non esistono programmi di prevenzione aggressivi”. Dello stesso parere si è detto anche Perrone Filardi, il quale ha assicurato un impegno futuro da parte della SIC in questo senso: “Nei prossimi anni la SIC sarà impegnata in una grande campagna di prevenzione cardiovascolare. Questa sarà la direttrice per il futuro”.