Nei pazienti con sindrome coronarica cronica asintomatici la scelta interventistica non porta alcun vantaggio rispetto alla terapia medica ottimale. Di conseguenza, come spiega Pier Luigi Temporelli della Cardiologia Riabilitativa della Fondazione Salvatore Maugeri IRCCS di Veruno (NO), “noi cardiologi non dobbiamo più avere fretta di mandare il nostro paziente dall’emodinamista“. Un’evidenza, questa, che si applica anche ai pazienti con malattia renale avanzata, come dimostrato dai risultati del sottostudio ISCHEMIA-CKD.
ISCHEMIA trial: il punto di vista del cardiologo clinico
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