Le ultime linee guida dell’European Society of Cardiology sul trattamento dello scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta sottolineano l’importanza di iniziare il primo possibile il trattamento con i quattro pilastri: ACEi/ARNI, beta-bloccanti, antialdosteronici e inibitori di SGLT2. Ma quanto è diffusa questa pratica in Italia? E cosa possono fare le società scientifiche per favorire l’aderenza alle raccomandazioni? L’abbiamo chiesto, in occasione dell’ultimo Congresso nazionale della Società Italiana di Cardiologia, ai prossimi Presidenti di ANMCO e SIC: Fabrizio Oliva e Pasquale Perrone Filardi.
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