La rassegna dedicata ai cinquant’anni del Giornale Italiano di Cardiologia prevede la pubblicazione, in ogni numero del 2021, di un editoriale che sintetizzi i progressi fatti in un dato ambito della cardiologia. Nel numero di ottobre è presente il commento di Nazzareno Galiè del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell’Alma Mater Studiorum, Università di Bologna sui progressi nel trattamento delle malattie della circolazione polmonare, scritto in collaborazione con Fabio Dardi, Alessandra Manes e Massimiliano Palazzini.
Dall’editoriale “Progressi nel trattamento delle malattie della circolazione polmonare” di Nazzareno Galiè, Fabio Dardi, Alessandra Manes e Massimiliano Palazzini:
“Durante gli ultimi decenni ci sono stati notevoli progressi nelle malattie della circolazione polmonare, sia nell’ambito dell’ipertensione polmonare sia in quello della malattia tromboembolica polmonare. I progressi hanno interessato in maniera complessiva gli aspetti fisiopatologici, clinici e terapeutici portando ad un arricchimento delle conoscenze in molti campi. Basti pensare alla scoperta dei geni mutati alla base dell’ipertensione arteriosa polmonare ereditaria, agli algoritmi terapeutici personalizzati sia nell’ipertensione arteriosa polmonare (validati da oltre 45 studi clinici randomizzati e controllati) sia nell’ambito dell’embolia polmonare acuta e del cuore polmonare cronico tromboembolico. Oggi abbiamo raggiunto la consapevolezza che il percorso diagnostico dell’ipertensione polmonare è fondamentale per una corretta strategia terapeutica: la terapia specifica, infatti, è indicata solo nei pazienti che appartengono al gruppo 1 della classificazione diagnostica dell’ipertensione polmonare e ad alcuni pazienti del gruppo 4, mentre è controindicata nelle altre forme. La terapia non deve essere considerata come una “mera” prescrizione farmacologica o interventistica ma bensì la presa in carico del paziente che richiede visite di controllo e rivalutazioni cliniche e strumentali periodiche al fine di definire il profilo di rischio e l’eventuale insorgenza di complicanze precoci o tardive. Anche nell’ambito dell’embolia polmonare acuta viene adottata la combinazione di un approccio clinico iniziale con valutazione del rischio precoce e di successivi algoritmi diagnostici e terapeutici articolati sul profilo complessivo del paziente. L’evoluzione tecnologica e delle conoscenze nel campo dell’imaging ha permesso di elevare l’angiografia con tomografia computerizzata delle arterie polmonari a “gold standard” per la conferma diagnostica sia dell’embolia polmonare acuta sia del cuore polmonare cronico tromboembolico. In quest’ultima condizione, la combinazione con i dati raccolti al cateterismo cardiaco e all’angiografia polmonare convenzionale consente ad un team di esperti di individuare i pazienti candidabili all’intervento chirurgico di endoarterectomia polmonare o all’angioplastica percutanea delle arterie polmonari con palloncino che possono migliorare i sintomi, la qualità della vita e la prognosi dei pazienti”.
Bibliografia
1. Galiè N, Dardi F, Manes A, Palazzini M. Progressi nel trattamento delle malattie della circolazione polmonare. G Ital Cardiol 2021; 22(10): 781-792