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I 50 anni del GIC | Progressi in cardiochirurgia

Intervista a Ottavio Alfieri By 8 Luglio 2021Marzo 30th, 2022No Comments
Interviste

La rassegna dedicata ai cinquant’anni del Giornale Italiano di Cardiologia prevede la pubblicazione, in ogni numero del 2021, di un editoriale che sintetizzi i progressi fatti in un dato ambito della cardiologia. Nel numero di luglio è presente il commento di Ottavio Alfieri del Dipartimento di Cardiochirurgia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano sui progressi in cardiochirurgia, scritto insieme a Davide Carino ed Elisabetta Lapenna. Gli abbiamo chiesto un’anticipazione.

Dall’editoriale “Progressi in cardiochirurgia” di Ottavio Alfieri, Davide Carino ed Elisabetta Lapenna:

cardiochirurgia

“Nel 1971, anno di fondazione del Giornale Italiano di Cardiologia, la disciplina cardiochirurgica aveva già affrontato la quasi totalità delle patologie cardiache e in una prospettiva storica si poteva considerare ormai uscita dalla fase pionieristica.

Negli anni seguenti, fino alla fine del secolo scorso, il trattamento chirurgico delle cardiopatie è progredito in modo costante e consistente, arricchendosi di acquisizioni conoscitive nuove e mettendo in atto metodiche e tecniche sempre più precise, raffinate ed efficaci. Contemporaneamente, le varie procedure sono state sottoposte a revisione critica sulla base di sofisticate analisi statistiche dei risultati. In altre parole, sono stati validati gli interventi con metodo scientifico, sono stati identificati i fattori di incremento del rischio operatorio, è stata definita la storia naturale delle malattie negli aspetti più vari e sono state chiarite le indicazioni operatorie. Questo periodo storico, corrispondente a circa un trentennio, può essere considerato la fase del consolidamento della disciplina cardiochirurgica.

Dall’inizio del millennio, la cardiochirurgia è andata poi incontro a un forte processo evolutivo e ad una vera e propria trasformazione nel senso della minore invasività mettendo a frutto tutti i progressi della tecnologia e avvalendosi anche di tecniche robotiche, transcatetere e percutanee. Un processo questo che, nella visione più avanzata e moderna, richiede una convinta e intensa collaborazione multidisciplinare nello spirito dell’“heart team” e nell’ottica della “patient-centered care””.

Bibliografia

1. Alfieri O, Carino D, Lapenna E. Progressi in cardiochirurgia. G Ital Cardiol 2021; 22(7): 513-523.