
Si è svolto il 18 e 19 ottobre 2019 presso l’Hotel Continental di Cremona il meeting “DOAC e non solo nel paziente anziano”. La gestione di pazienti complessi con fibrillazione atriale non valvolare sottoposti a terapia anticoagulante orale rappresenta ad oggi un modello di lavoro integrato tra specialisti dove lo scambio di informazioni ed il coordinamento delle varie figure coinvolte è fondamentale per ottimizzare i risultati terapeutici ed utilizzare in modo razionale le risorse disponibili. La prevenzione cardiovascolare, priorità indicata dalla linea guida, e la gestione della terapia in pazienti con plurime problematiche, sottoposti a procedure sempre più complesse, rende necessaria la stretta collaborazione tra specialisti in modo da creare una “rete” ospedale – territorio in grado di individuare i pazienti a più alto rischio, di stilare rapidamente un percorso diagnostico condiviso, di instaurare precocemente le terapie farmacologiche e interventistiche ottimali e di ottimizzare il follow-up. Garantire una corretta comunicazione con il paziente ai fini di una migliore gestione del percorso terapeutico e aderenza.
Al Congresso ESC 2019 sono stati presentati i risultati di follow up a 1 anno del registro ETNA-AF: come leggere tali dati? Lo abbiamo chiesto a Giuseppe De Angelis, Direttore UOC Cardiologia – Unità di Terapia Intensiva Coronaria (UTIC) ed Emodinamica cardiovascolare all’Ospedale di Rho. A lui abbiamo chiesto anche quali dati provenienti dai trial e dalle metanalisi possono supportare i clinici nella scelta del DOAC nel trattamento del paziente anziano con fibrillazione atriale.
FA e PCI sono realtà che ormai incidono molto nella quotidianità dell’attività clinica di un cardiologo. A Enrico Passamonti, Laboratorio di Emodinamica – Ospedale di Cremona, abbiamo chiesto come districarsi tra duplice e triplice terapia e quali sono le frontiere non ancora esplorate.
L’anticoagulazione nel paziente anziano con FA necessita di maggiore attenzione, anche alla luce delle differenze tra i DOAC. A Maurizio Eugenio Landolina, Direttore della Cardiologia – Unità di Terapia Intensiva Coronaria (UTIC) della ASST di Crema, abbiamo chiesto quali soluzioni si possono adottare per ridurre/contenere il rischio di sanguinamento associato alla terapia anticoagulante.