La crioablazione può essere considerata il gold standard nel trattamento della fibrillazione atriale? Come sottolineato da Alessandro Cappucci e Paolo Compagnucci nel loro editoriale dedicato ai progressi compiuti nel trattamento della fibrillazione atriale, pubblicato sull’ultimo numero del Giornale Italiano di Cardiologia, la tecnica di ablazione basata sull’utilizzo delle crioenergia ha infatti un’efficacia sovrapponibile a quella dell’ablazione a radiofrequenza nel trattamento dei pazienti con fibrillazione atriale, ma con alcuni vantaggi (1).
Lo studio randomizzato FIRE AND ICE – il più grande studio clinico multicentrico ad aver confrontato crioablazione e ablazione con radiofrequenza per il trattamento della fibrillazione atriale – ha ad esempio dimostrato che, a parità di efficacia, la crioablazione si associa una riduzione significativa dei tempi procedurali e di fluoroscopia (2). Ma non solo. Come ci ha spiegato Roberto Verlato, Direttore dell’UOC di Cardiologia dell’Ospedale Civile di Camposampiero, la tecnica della crioablazione presenta anche dei vantaggi in termini di expertise degli operatori, complicanze e semplicità di utilizzo.
“Trattare precocemente e velocemente un grande numero di pazienti, questo è l’endpoint degli elettrofisiologi per i prossimi anni”, ha sottolineato. “E per fare questo credo che la crioablazione sia necessaria e renda anche più spedita l’attività dei nostri laboratori”.
Bibliografia
1. Capucci A, Compagnucci P. Progressi nel trattamento della fibrillazione atriale. G Ital Cardiol 2021;22(9):689-696.
2. Kuck KH, Brugada J, Fürnkranz A, et al.; FIRE AND ICE Investigators. Cryoballoon or radiofrequency ablation for paroxysmal atrial fibrillation. N Engl J Med 2016;374:2235-45.