L’utilizzo di mezzi di contrasto radiologici nel contesto di procedure interventistiche, come le angioplastiche coronariche, può determinare l’insorgenza di un’insufficienza renale acuta. Abbiamo parlato con Antonio Colombo, Senior Consultant presso l’Unità di Cardiologia Clinica, Interventistica e UCC dell’IRCCS Humanitas Research Hospital di Milano, delle strategie utili per prevenire questa condizione.
Esistono diverse definizioni dell’insufficienza renale da mezzo di contrasto, da un aumento dei livelli plasmatici di creatinina di 0,5 mg per decilitro a un incremento del 25% dei livelli dei livelli di creatinina alla baseline entro 2/5 giorni dall’esposizione al mezzo di contrasto. “Io penso che la definizione più importante sia quella [di un danno renale da mezzo di contrasto] che impatta sulla degenza in ospedale e causa un’insufficienza renale importante che può condurre alla dialisi temporanea o a lungo termine”, spiega Colombo.
Sulla base di questo criterio – continua il cardiologo dell’IRCCS Humanitas Research Hospital – si stima che l’incidenza dell’insufficienza renale da mezzo di contrasto sia inferiore al 10% dei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica: “È una problematica che esiste e che non possiamo trascurare”. In generale le evidenze epidemiologiche relative a questa condizione sono diverse a seconda della definizione utilizzata ma anche dei fattori di rischio legati al paziente (insufficienza renale cronica, diabete, cardiopatia, assunzione di farmaci nefrotossici ed età avanzata) e alla procedura (tipo e dose di contrasto, PCI primaria, instabilità emodinamica).
Per prevenire l’insorgenza dell’insufficienza renale da mezzo di contrasto, quindi, è prima di tutto necessario individuare i pazienti ad alto rischio, mantenere un’adeguata idratazione, limitare la quantità di mezzo di contrasto utilizzata e optare per mezzi di contrasto isosmolari. “Nella mia esperienza la soglia non è superiore ai 50cc di mezzo di contrasto – sottolinea Colombo – quindi non è facile condurre una procedura interventistica rispettando questo criterio”. Inoltre per ridurre la probabilità di incorrere in un’insufficienza renale da mezzo di contrasto è importante mantenere un’adeguata idratazione del paziente prima, durante e dopo la procedura e optare per mezzi di contrasto isosmolari.
Fabio Ambrosino