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    Spesa sanitaria: quanto costano i fattori di rischio modificabili?

    • in In primo piano · News -
    • 05/10/2020

    Nel 2016 negli Stati Uniti la spesa per l’assistenza sanitaria individuale attribuibile a fattori di rischio modificabili, come un elevato indice di massa corporea o un elevato livello di pressione sistolica, è stata pari a 730,4 miliardi di dollari: circa un quarto del totale. Il dato emerge da uno studio, i cui risultati sono stati pubblicati recentemente su Lancet Public Health, che ha messo in relazione la spesa sanitaria americana del 2016 con una serie di informazioni di natura epidemiologica (1).

    I ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation, centro di ricerca indipendente dell’University of Washington School of Medicine, e del Vitality Group hanno utilizzato un processo di analisi basato su due dataset. Il primo, proveniente dall’Institute for Health Metrics and Evaluation’s Disease Expenditure Project, è stato impiegato per ottenere informazioni relative alla spesa sanitaria statunitense in riferimento a 154 condizioni, suddivise per sesso e fasce di età, nel 2016. Il secondo dataset, estratto dal Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study 2017, è stato invece impiegato per ottenere informazioni in merito al peso delle singole condizioni in termini di salute (numero di decessi, anni vissuti con disabilità e disability-adjusted life-years) e per stimare l’impatto di 84 fattori di rischio modificabili su questo peso. Dai risultati è emerso che il 27% della spesa per l’assistenza sanitaria individuale del 2016 era attribuibile a fattori di rischio modificabili, per un totale di 730,4 miliardi di dollari.

    La spesa sanitaria per i fattori di rischio modificabili è risultata legata soprattutto alla gestione dei soggetti nelle fasce di età più elevate (>45 anni) e di condizioni croniche come le malattie cardiovascolari e il diabete. Il fattore di rischio associato alla spesa maggiore è risultato essere un elevato indice di massa corporea, per un totale di 238,5 miliardi di dollari, di cui il 33,2% attribuibile a diabete e patologie urogenitali, ematologiche e endocrine e il 26% attribuibile a patologie cardiovascolari. Il secondo fattore di rischio economicamente più impattante, invece, è risultata essere un’elevata pressione sistolica, con 179,9 miliardi di dollari a essa attribuibili, di cui il 50,4% associabili a patologie cardiovascolari e il 43,9% alla all’ipertensione. Aggregando i dati, i rischi metabolici – pressione sistolica elevata, elevata glicemia a digiuno, elevato indice di masse corporea – sono risultati associati alla spesa sanitaria maggiore (508 miliardi di dollari), seguiti dai rischi comportamentali come fumo e abitudini alimentari pericolose (349,4 miliardi di dollari) e dai rischi ambientali (75,5 miliardi di dollari).

    In generale, la spesa attribuibile a fattori di rischio modificabili è risultata largamente associata alla gestione delle patologie non trasmissibili. Tra queste, la categoria aggregata risultata al primo posto della classifica è stata quelle malattie cardiovascolari, all’interno della quale erano incluse anche quelle ischemiche e cerebrovascolari: nel 2016 sono stati spesi per la gestione di queste condizioni 255,1 miliardi di dollari, di cui 180,7 miliardi di dollari (70,9%) attribuibili a fattori di rischio modificabili.

    Fabio Ambrosino

    Bibliografia
    1. Bolnick HJ, Bui AL, Bulchis A, et al. Health-care spending attributable to modifiable risk factors in the USA: an economic attribution analysis. The Lancet Public Health 2020; 5: e525-35.

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    Tags: and Risk Factors Studyfattori di rischioGlobal Burden of Diseasesindice di massa corporeaInjuriesInstitute for Health Metrics and EvaluationInstitute for Health Metrics and Evaluation’s Disease Expenditure ProjectipertensioneISCHEMIALancet Public Healthpressione sistolicaspesa sanitariaUniversity of WashingtonVitality Group

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