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    FA post-operatoria, quale incidenza in chirurgia generale?

    • in Dalle riviste · In primo piano -
    • 13/11/2017

    Qual è il rischio di sviluppare fibrillazione atriale a seguito di un intervento di chirurgia generale? Per rispondere a questa domanda un gruppo di ricerca del Regno Unito ha analizzato 13 studi clinici in cui erano stati riportate, tra le complicanze post-operatorie, evidenze di questa aritmia. L’incidenza media è risultata, a seguito di interventi di chirurgia generale, pari al 10,94%. I dati sono stati pubblicati sulla rivista Anaesthesia (1).

    I ricercatori hanno preso in considerazione 835 studi, 13 dei quali (10 studi di coorte retrospettivi, 2 studi osservazionali prospettici e uno trial clinico randomizzato) sono risultati conformi ai criteri di inclusione. In totale questi riportavano i dati relativi a 52.959 pazienti sottoposti a chirurgia addominale, 3.303 dei quali hanno poi sviluppato fibrillazione atriale. Utilizzando un modello statistico epidemiologico, l’incidenza media di questa aritmia in un contesto di chirurgia generale è risultata del 10,94%, rispetto al 16%-30% calcolato in studi di chirurgia cardiotoracica (2,3). Sono inoltre emersi diversi fattori di rischio, come l’età e una pregressa storia di malattie cardiache (soprattutto scompenso cardiaco congestizio e ipertensione), e di protezione, come l’appartenenza a un’etnia non caucasica o il sesso femminile. In generale, l’incidenza della fibrillazione atriale post-operatoria è risultata più elevata nei 5 studi che riguardavano esofagectomie (17,66%), rispetto a quelli che indagavano altre tipologie di intervento (7,63%). “Riteniamo che questo dato sia associabile alla componente toracica di queste operazioni, – scrivono gli autori – la quale può determinare infiammazione e disturbi meccanici a livello del sistema vascolare polmonare”.

    Secondo gli autori, per stabilire con precisione il tasso di incidenza di questa condizione sarebbe tuttavia necessario effettuare uno screening della fibrillazione atriale pre-intervento e un monitoraggio esteso dell’attività elettrica cardiaca a seguito delle operazioni. “È fondamentale – concludono gli autori – identificare le caratteristiche dei soggetti maggiormente a rischio”. Infatti, a causa dell’invecchiamento della popolazione generale e di quella chirurgica, quello della fibrillazione atriale post-operatoria potrebbe diventare un problema rilevante nel prossimo futuro.

    Fabio Ambrosino

    ▼ 1. Chebbout R, Heywood EG, Drake TM, et al. A systematic review of the incidence of and risk factors for postoperative atrial fibrillation following general surgery. Anaesthesia 2017; DOI: 10.1111/anae.14118.
    2. Lee SH, Hand DR, Uhm JS, et al. New-onset atrial fibrillation predicts long-term newly developed atrial fibrillation after coronary artery bypass graft. American Heart Journal 2014; 167: 593 – 600.
    3. Almassi GH, Schowalter T, Nicolosi AC, et al. Atrial fibrillation after cardiac surgery: a major morbid event? Annals of Surgery 1997; 226: 501.

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    Tags: fibrillazione atriale

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