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Un’analisi sull’effetto di finerenone sulle cause di morte nel trial FIDELITY

A cura di Rebecca De Fiore By 29 Agosto 2022Agosto 30th, 2022No Comments
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Finerenone non riduce il rischio di mortalità per tutte le cause nei pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica, ma ha un effetto sulla probabilità di morte cardiaca improvvisa. È quanto emerge da uno studio presentato durante l’ultima giornata del congresso 2022 dell’European Society of Cardiology.

Lo studio ha preso in esame la popolazione del precedente trial FIDELITY, presentato al congresso ESC 2021, che aveva mostrato come finerenone riducesse il rischio di esiti cardiovascolari e renali rispetto al placebo in pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica, analizzando il tasso di mortalità per tutte le cause e le diverse cause di mortalità nella popolazione intention-to-treat.

Sono stati inclusi 13.026 pazienti – con età media di 64,8 anni, di cui il 69,8% uomini – con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica del trial FIDELITY, randomizzati al trattamento con finerenone o placebo. L’incidenza della mortalità per tutte le cause è stata dell’8,5% con il finerenone (2,76 eventi per 100 anni-paziente) rispetto al 9,4% con il placebo (3,10 eventi per 100 anni-paziente; HR 0,89; CI 95% 0,79–1,00; p=0,051), non evidenziando quindi una differenza con significatività statistica. Un’analisi delle componenti della mortalità cardiovascolare ha mostrato, però, che il finerenone ha ridotto del 25% rispetto al placebo il rischio relativo di morte cardiaca improvvisa (HR 0,75; IC 95% 0,57–0,996; p=0,046) .

Gerasimos Filippato, docente della National and Kapodistrian University of Athens, ha affermato: “In questa analisi di pazienti con diabete di tipo 2 e malattie renali la mortalità è stata attribuita principalmente a eventi cardiovascolari. L’effetto di finerenone sulla mortalità per tutte le cause, sulla mortalità cardiovascolare e sulla morte cardiaca improvvisa era coerente indipendentemente dalla velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGFR) o dal rapporto albumina/creatinina urinaria (UACR) al basale, ma apparentemente più pronunciato nei pazienti con eGFR più elevata al basale. Ciò indica che l’inizio precoce del finerenone potrebbe essere giustificato per massimizzare i suoi effetti protettivi in ​​questi pazienti”.