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Cardiopatia ischemica: allopurinolo non migliora gli esiti cardiovascolari

A cura di Rebecca De Fiore By 27 Agosto 2022Agosto 28th, 2022No Comments
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allopurinolo

Secondo uno studio presentata durante la seconda giornata del congresso 2022 dell’European Society of Cardiology, allopurinolo non è in grado di ridurre l’endpoint primario composito di infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o morte cardiovascolare nei pazienti con cardiopatia ischemica.

Lo studio ALL-HEART ha incluso più di 5.700 pazienti di età pari o superiore a 60 anni con cardiopatia ischemica senza storia di gotta (l’allopurinolo, infatti, si utilizza nei pazienti con la gotta). I pazienti – con età media di 72 anni, di cui il 76% uomini – sono stati randomizzati con un rapporto di 1:1 a ricevere allopurinolo fino a una dose di 600 mg al giorno oltre alle cure abituali o a ricevere le sole cure abituali.

In seguito a un follow-up medio di 4,8 anni non è emersa alcuna differenza tra i gruppi per quanto riguarda l’endpoint primario, che si è verificato in 314 (11,0%) partecipanti nel gruppo sottoposto ad allopurinolo (2,47 eventi per 100 anni-paziente) e in 325 (11,3%) nel gruppo sottoposto a sola terapia abituale (2,37 eventi per 100 anni-paziente) (HR 1,04; CI 95% 0,89–1,21; p=0,65). Non sono emerse differenze tra i gruppi anche in nessuno degli esiti secondari, che includevano infarto miocardico non fatale, ictus non fatale, morte cardiovascolare, mortalità per tutte le cause, ospedalizzazioni per sindrome coronarica acuta, rivascolarizzazione coronarica, ospedalizzazioni per scompenso cardiaco. Un totale di 288 (10,1%) pazienti nel gruppo sottoposto ad allopurinolo è deceduto rispetto ai 303 (10,6%) pazienti nel gruppo sottoposto a solo trattamento abituale (HR 1,02;CI 95% 0,87–1,20; p=0,77).

Isla Mackenzie, docente dell’University of Dundee e autrice principale dello studio, ha dichiarato: “La domanda se allopurinolo possa prevenire gli eventi cardiovascolari nelle persone con malattie cardiache esiste da molti anni e siamo lieti di aver ora risposto a questa domanda”.